Rapinato con una scarica elettrica
SAN DONÀ. Gestore di una sala slot aggredito e colpito da una scarica elettrica dai rapinatori la scorsa notte in via Calvecchia a una manciata di chilometri dal centro cittadino. Hanno utilizzato un taser per bloccarlo e poi derubarlo dell’incasso, prendendolo anche a pugni. È accaduto verso la mezzanotte di giovedì, quando tre uomini con accento dell’Est europeo e volto parzialmente coperto hanno fatto irruzione nella sala giochi che si trova in via Calvecchia, nella omonima frazione a San Donà. I malviventi erano armati di questo taser, che emana scariche elettriche che fanno contrarre i muscoli e viene considerato un’arma, anche se non letale. Provoca dolore e confusione nella vittima che viene poi facilmente sopraffatta.
Hanno aggredito dunque il gestore, un 49 enne di nazionalità cinese, costringendolo a consegnare l’incasso. Lui si è ribellato e ha affrontato i tre uomini cercando di difendersi come ha potuto. Hanno allora iniziato a colpirlo con calci, pugni e poi una scarica elettrica con il taser che è stata il colpo fatale e lo ha reso innocuo. Una volta tramortito, sono riusciti a prendergli circa 1.200 euro che teneva in tasche. Li aveva appena prelevati dal fondo cassa e non si attendeva una simile aggressione da un momento all’altro. I rapinatori, dopo aver arraffato il denaro, sono fuggiti a bordo di un’auto, probabilmente guidata da un quarto complice che li aspettava all’esterno poco distante. L’auto non è stata identificata con precisione ed è stata notata partire a tutto gas in via Calvecchia da un residente che aveva sentito le urla e i rumori provocati dalla colluttazione.
Il 49enne cinese è dovuto ricorrere alle cure mediche al pronto soccorso di San Donà. L’uomo ha riportato ferite lacero contuse al volto, lesioni guaribili con una prognosi di 20 giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di San Donà e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di via Carbonera. Ora i militari dell’Arma stanno indagando a tutto campo sulla base del racconto dei residenti che hanno visto l’auto e sento le grida. Ma per il momento, la banda si è dileguata nel nulla e senza lasciar traccia. Potrebbero essere dei trasfertisti che hanno organizzato il colpo e poi si sono dileguati in una zona imprecisata anche lontano dal Basso Piave come solitamente avviene per confondere le forze di polizia. Verranno esaminate anche le videocamere di sorveglianza interne e quelle di tutta l’area alla ricerca di qualche particolare che possa aiutare nelle indagini.
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