Rapina, sandonatese scagionato

La Procura ha chiesto l’archiviazione per il colpo in pizzeria

Il quadro, per la Procura di Treviso, è chiaro: sarebbero quattro i responsabili della rapina ai danni di Raffaele Barazzuol, gestore della pizzeria Lago Verde. Tra loro, anche la sua ex fidanzata. Chiuse le indagini, vanno dritti verso il processo Mark Nikolli, 19 anni, residente a Treviso, Leonard Gashi, 25 anni di Casier. Con loro, la ventisettenne cubana Luna Y Navarro, ex ragazza dell’imprenditore, ritenuta la basista del colpo, e una sua amica ventenne di nazionalità romena. È accusata di ricettazione perché nella sua abitazione gli inquirenti avevano trovato del materiale frutto di un altro colpo (la sua posizione è entrata nel fascicolo principale in corso di indagine) di cui sono sospettati Nikolli e Gashi.

I due, poco prima di Natale, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Treviso (che ha eseguito le indagini insieme ai carabinieri di Dosson) insieme a una terza persona, l’albanese Joni Shehaj, 24 anni, di San Donà. A chiusura indagini, la Procura ha chiesto l’archiviazione per il giovane. L’operazione aveva portato anche alla denuncia a piede libero di cinque persone.

Dopo dieci mesi di indagini, la Procura ha ricostruito quanto sarebbe avvenuto il 4 luglio del 2013: Nikolli (difeso dall’avvocato Fabio Crea, del foro di Treviso) e Gashi (difeso dall’avvocato Raffaella Pretty Gorza, del foro di Treviso) avrebbero materialmente eseguito il colpo, mentre Luna Y Navarro avrebbe fatto da basista. La cubana è accusata di un’altra rapina, avvenuta a Vedelago il 23 settembre scorso. Vittime, Giuseppe Bresolin e Annalisa Bonin, marito e moglie, proprietari di una concessionaria d'auto. Pure Nikolli e Gashi sono accusati di aver preso parte al colpo. E non si tratterebbe di una casualità, visto che le due ragazze (entrambe difese dall’avvocato Luca Dorella, del foro di Treviso) sarebbero le fidanzate dei due giovani accusati di rapina. A metterle nei guai, nel corso di una perquisizione a casa delle ragazze, che vivevano insieme, il rinvenimento di una serie di borse di Vuitton, di proprietà della vittima della rapina di Vedelago. Analisi del dna, del gps dell’auto e dei telefoni cellulari, hanno convinto gli investigatori che i quattro sono anche i responsabili della rapina ai danni di Barazzuol. L’uomo è stato aggredito e picchiato sull’uscio di casa: i malviventi, che chiusero l’imprenditore in uno sgabuzzino dopo la rapina, rimediarono un bottino da 50 mila euro, 35 mila in contanti e 15 mila in orologi.

Fabiana Pesci

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