Meccanico rapinato, telecamere al setaccio per la fuga dei banditi
I tre banditi che venerdì hanno aggredito il meccanico Masarin potrebbero essere stati ripresi lungo la strada provinciale
«Quanto è accaduto venerdì sera è un fatto di inaudita gravità». C’è ansia e preoccupazione a Torre di Mosto, dopo la violenta rapina di cui è rimasto vittima il meccanico Manuel Masarin, picchiato al volto e minacciato con una pistola da tre malviventi, mentre stava rincasando nella sua villetta immersa nelle campagne in località Staffolo.
È l’episodio più grave avvenuto negli ultimi tempi sul territorio, ma che segue i numerosi furti che da novembre a oggi hanno interessato l’area liventina.
Intanto proseguono nel massimo riserbo gli accertamenti dei carabinieri che, dopo il primo sopralluogo, sono tornati ulteriormente nella villetta di Staffolo per cercare eventuali indizi che possano risultare utili alle indagini. La speranza è che un aiuto possa arrivare anche dalle telecamere di videosorveglianza. L’abitazione, in cui Masarin vive con gli anziani genitori, è piuttosto isolata, sorge in una stradina laterale tra i campi. Ma sbuca sulla provinciale Sp. 57, che da Torre di Mosto conduce a Stretti.
Le telecamere posizionate nelle due località potrebbero aver ripreso l’auto con cui i malviventi si devono essere allontanati. Sempre che i rapinatori abbiano imboccato la provinciale. Dopo la brutale aggressione, Masarin non avrebbe visto infatti in che direzione si siano allontanati.
La violenta rapina si è consumata venerdì sera. Erano circa le 23.30 quando il 47enne meccanico, titolare di un’autofficina in paese, è rincasato con il suo furgone. Stava varcando il cancello di casa, quando si è palesato un commando formato da tre rapinatori, il volto colpo e armati di pistola. Secondo quando riferito dal meccanico, potrebbe trattarsi di italiani, uno dei quali parlava con accento del sud.
I rapinatori hanno iniziato a battere sul furgone e poi hanno tirato fuori dall’abitacolo Masarin, cominciando a picchiarlo al volto e intimandogli di consegnare loro i soldi che aveva con sé. Per essere più convincenti gli hanno puntato una pistola alla bocca. Al meccanico non è rimasto che dargli il denaro che aveva con sé, sembra circa 600 euro. A quel punto, forse perché l’azione criminosa era durata già troppo tempo, i rapinatori hanno preferito dileguarsi, senza entrare nell’abitazione, dove dormivano i genitori del meccanico.
Il 47enne ha rimediato botte e tumefazioni varie al volto, con una prognosi di circa venti giorni.
Il sindaco Maurizio Mazzarotto si è messo in contatto con la famiglia Masarin tramite la sorella del 47enne, per testimoniargli la solidarietà dell’intera comunità torresana. Che ora s’interroga sull’accaduto, subito segnalato pure sulla rete del controllo di vicinato.
Sorto nel 2017 in via Leopardi su iniziativa di Giuseppe Ave, il controllo di vicinato si è sviluppato prima a Torre di Mosto e poi si è allargato alle frazioni di Staffolo, Sant’Elena e Boccafossa. Attualmente conta su 17 coordinatori e circa 330 iscritti.
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