Rapina in sala scommesse, si cercano analogie
I carabinieri della compagnia di Mestre che indagano sulla rapina all’agenzia scommesse di Marghera, stanno verificando se il colpo è simile ad altri avvenuti in zona. In particolare se ci sono analogie con una rapina avvenuta l’estate scorsa in una sala giochi di via Ca’ Rossa, dove le impiegate vennero immobilizzate e legate da tre banditi. Altri assalti simili a quello di Marghera sono avvenuti, sempre lo scorso anno, a Padova e a Paese, in provincia di Treviso. Del resto le sale giochi o le sale scommesse che tengono aperto fino a tardi sono un obiettivo facile da colpire per i banditi. Ed inoltre rendono parecchio, e senza tanti rischi. L’assalto all’agenzia “Sisal Match Point”, di piazzale Foscari 16 a Marghera è avvenuta sabato sera, cinque minuti prima delle 23. Poco prima cioè della chiusura del locale. Il bottino è stimato in 17 mila euro. In azione due banditi con il volto coperto e armati di fucile, forse a canne mozze. Una volta commessa la rapina, i due sono scappati a piedi imboccando una delle vie adiacenti al piazzale. Nell'agenzia, al momento dell’irruzione, oltre alle due commesse che si stavano preparando a chiudere, erano presenti anche quattro clienti. I due sono entrati con il volto coperto e si sono diretti immediatamente alla cassa. Mentre uno teneva puntato il fucile verso le due impiegate, l’altro si faceva consegnare il denaro presente nel registratore di cassa. Una volta in strada, hanno esploso in aria un colpo di fucile, a scopo intimidatorio. Molto probabilmente per scoraggiare eventuali inseguitori. I due parlavano in perfetto italiano.
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