Rapina in gioielleria, picchiata a sangue

I banditi hanno colpito la titolare con un bastone sulla testa e due violenti schiaffi. La donna è stata ricoverata in ospedale
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 27.10.2016.- Rapina Oreficeria San Polo 72, Ruga degli Oresi, vicino Ponte di Rialto, ferita la signora Marina Costantini.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 27.10.2016.- Rapina Oreficeria San Polo 72, Ruga degli Oresi, vicino Ponte di Rialto, ferita la signora Marina Costantini.

VENEZIA. Brutale rapina a Rialto, nel cuore della città. Due uomini hanno rapinato la gioielleria Costantini e picchiato a sangue Marina Costantini, la titolare. in Ruga dei Oresi. Quindi dopo aver razziato gioielli e soldi sono scappati. Nessun testimone dell’assalto, tranne i frangenti della fuga dei due. La donna è ora ricoverata in osservazione e in stato confusionale all’ospedale civile. Indagano gli agenti della Squadra Mobile. La rapina è avvenuta intorno alle 16.30. Il bottino è ancora da quantificare. Ancora una volta emerge come una parte del cuore della città sia sprovvista di un sistema di telecamere per la videosorveglianza della zona.

Fin dalla prima ricostruzione fatta dalla polizia appare evidente la violenza usata dai rapinatori. Marina che ha 53 anni, in quel momento era da sola in negozio. Di solito c’è anche la mamma che però in questo periodo si trova ricoverata in ospedale per problemi ad un ginocchio. All’improvviso si presenta alla porta un individuo di carnagione olivastra. Entra e subito dopo di lui un altro straniero, sempre con la pelle olivastra. Quest’ultimo velocemente abbassa la saracinesca, mentre il complice colpisce con due violenti schiaffi la donna. Non contento la colpisce anche con un bastone in testa. Nonostante Marina non sia più in grado di reagire i banditi, si accaniscono contro di lei e dopo averle messo il nastro adesivo sulla bocca per impedirle di gridare la gettano a terra nel retrobottega dove la prendono a calci. La donna perde sangue dalla testa. Nonostante il negozio si trovi a due passi dal ponte di Rialto in una delle zone più trafficate da esseri umani al mondo, nessuno si accorge di qualcosa. Le saracinesche sono abbassate e gli altri commercianti, che hanno le attività sotto ai portici pensano che Marina sia andata a trovare la madre in ospedale. Intanto i rapinatori arraffano gioielli e soldi che trovano sulle vetrine e nel registratore di cassa. Non è ancora chiaro quanto la razzia sia durata e nemmeno l’entità del bottino. Finito di arraffare, i banditi se ne vanno. Uno di loro apre la saracinesca e, una volta che il complice è uscito, la riabbassa. Qualcuno nota poi due uomini di carnagione scura allontanarsi dal luogo in direzione del Ponte di Rialto che si trova a qualche decina di metri. Nessuno ha visto se si sono diretti verso San Pantalon oppure se hanno girato verso Riva del Vin. In quel momento Marina, ripresasi dallo spavento e trovate le forze per uscire, va verso la porta e, rialzata la saracinesca, chiede aiuto. Dalla testa perde sangue che macchia i gradini che ci sono per entrare nella gioielleria. Il primo, che la soccorre, è un commerciante che ha la bancarella proprio davanti al negozio della donna e che non si è accorto di nulla. Dalla vicina farmacia le prestano le prime cure in attesa dell’arrivo del 118. Quando esce la donna ha ancora il nastro adesivo sulla bocca.

A chiamare la polizia e i medici del Suem è stato il dipendente del vicino negozio Wind. Quando arrivano i primi soccorritori la donna è in stato confusionale, anche perché la bastonata ricevuta in testa è stata forte. Spiega poche cose agli agenti delle volanti intervenuti sul posto insieme ai colleghi della Scientifica e della Mobile. Arriva anche il marito di Marina. La commerciante viene trasportata in ospedale per le cure. I medici alla fine preferiscono trattenerla in osservazione.

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