Rapina con lo spray in discoteca a Marghera, in due verso il giudizio

L’episodio il 23 dicembre 2017 durante una festa alla discoteca MoloCinque. Gli indagati sono ventenni emiliani

MARGHERA. Nei giorni della tragedia di Ancona - con sei persone rimaste uccise dalla calca all’uscita della discoteca all’interno della quale era stato spruzzato lo spray al peperoncino - la Procura di Venezia, con il sostituto procuratore Roberto Terzo, ha chiuso le indagini sulla rapina con lo spray urticante alla discoteca MoloCinque di Marghera. Due le persone finite sul registro degli indagati: si tratta di due ventenni emiliani accusati di rapina impropria.

23 dicembre dello scorso anno, antivigilia di Natale. Al MoloCinque è in programma la festa “Capo Plaza”. Nel locale ci sono 500 ragazzi che attendono l’esibizione clou della serata. Ad un certo punto è il caos: i giovani iniziano a faticare a respirare e lamentano bruciore al naso e alla gola. Scatta il piano di sicurezza predisposto dal locale e i 17 uomini della security riescono, non senza fatica a causa del panico che si crea in situazioni come quella, a far defluire tutti i ragazzi e il personale all’esterno del locale. Le operazioni durano un minuto e mezzo circa. In cinque finiscono al pronto soccorso dell’Angelo, tutti con ferite lievi: tre per problemi alle vie aeree, due per piccoli traumi rimediati durante l’uscita dal locale. Varie altre persone lamentano contusioni, piccoli problemi da schiacciamento e crisi di ansia, ma non ricorrono alle cure del pronto soccorso. «Poteva essere un pandemonio», aveva spiegato l’indomani Andrea Bacciolo, titolare del locale di via dell’Elettricità, «Il piano di evacuazione ha funzionato». E proprio per questo era stato evitato il peggio.

Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato avevano permesso di ricostruire come lo spray al peperoncino fosse stato spruzzato dopo che era stata commessa una rapina impropria ai danni di un giovane che si stava divertendo in pista al MoloCinque. In due gli si erano avvicinati e gli avevano strappato la catenina. Quando la vittima aveva cercato di reagire, erano scattate le minacce. E quando era arrivata la polizia, chiamata a intervenire per la rapina, l’aria all’interno del locale era stata ammorbata dallo spray al peperoncino. In questo modo i responsabili erano riusciti ad aprirsi una via di fuga ed a farla franca, almeno nell’immediato.

I poliziotti, poi, una volta risolta l’emergenza, si erano concentrati sull’identificazione dei rapinatori. E il cerchio, grazie anche alle testimonianze dei presenti e ai filmati del circuito interno di videosorveglianza del locale, si è chiuso attorno a due ventenni emiliani che la sera dell’antivigilia di Natale dello scorso anno sarebbero stati gli autori della rapina della catenina e poi della spruzzata al peperoncino che aveva scatenato tutto quel caos all’interno del locale pieno di giovani.

Il sostituto procuratore Roberto Terzo ha chiuso ora le indagini a loro carico e trasmesso il relativo avviso di chiusura delle indagini ai difensori. Si tratta dell’atto che normalmente precede la richiesta di rinvio a giudizio da parte del rappresentante dell’accusa. —


 

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