Rapina al Tronchetto: i 600 mila euro nella valigetta erano del patron di tre alberghi

L’uomo, già finito nei guai in passato per un’inchiesta per una sponsorizzazione a un vigile, aveva pattuito un milione per comprare la licenza Ncc di una barca
Motoscafo senz alicenza al Tronchetto
Motoscafo senz alicenza al Tronchetto

VENEZIA. Possiede tre alberghi e in passato è finito in un’inchiesta dove un vigile urbano si faceva sponsorizzare il gruppo sportivo aziendale con soldi consegnati da albergatori e commercianti. In cambio l’agente chiudeva un occhio quando doveva fare i controlli. Si tratta dell’albergatore che ha pagato 600 mila euro per una licenza di Ncc di imbarcazione. Soldi che sono stati rapinati al Tronchetto al titolare della licenza che l’aveva ceduta. Indagano i carabinieri.

Il passaggio di una quantità di denaro liquido così consistente fa supporre che si tratti di soldi in nero. Denaro tolto dalla contabilità ufficiale e accantonato dall’albergatore per operazioni di cui non si deve lasciare traccia. Naturalmente la rapina al titolare della licenza di Noleggio con Conducente è stata un imprevisto che ha prima scombussolato i piani del passaggio e ora creerà notevoli problemi, fiscali, a chi l’ha ceduta ma soprattutto all’albergatore che non commenta l’accaduto.

La questione dei soldi rapinati si sta allargando anche perché, da quanto si dice nell’ambiente del trasporto acqueo, quel denaro doveva essere una parte di quanto pattuito. Infatti quel tipo di licenza può arrivare ad avere un valore che supera i 900 mila euro. La licenza di Ncc infatti può essere ceduta quando si vuole e anche a società. Teoricamente, invece, impossibile cedere la licenza di tassista, in quanto bisogna ritornarla al Comune che la rimette sul mercato.

L’albergatore ora al centro della vicenda anni fa finì in una vicenda che vide sul banco degli imputati un agente della polizia locale. Il vigile, poi condannato, raccoglieva soldi e sponsor per il gruppo sportivo dei vigili urbani, Nel contempo, stando all’accusa, prometteva di chiudere un occhio quando doveva fare dei controlli alle attività che avevano contribuito a finanziare il gruppo sportivo. Se non lo facevano usava la mano pesante. Durante il processo l’albergatore ritrattò quanto disse in fase preliminare dell’inchiesta. La ritrattazione fece incavolare la pm del processo, il sostituto procuratore Paola Tonini, che chiese al Presidente della Corte di far spedire la documentazione relativa alle dichiarazioni dell’albergatore in Procura.

Il titolare della licenza Ncc, S.T., 60 anni, dopo la rapina avvenuta il 23 aprile è rimasto ricoverato all’ospedale per diversi giorni. Infatti per immobilizzarlo i due aggressori hanno utilizzato un taser. Non contenti lo hanno colpito alla testa con il calcio della pistola. L’imprenditore stava per prendere l’auto parcheggiata nel silos. Trascinava un trolley quando stava per metterlo in auto, alle sue spalle sono arrivati in due che lo hanno aggredito. Lui ha tentato di reagire e loro lo hanno stordito con il taser. Lo hanno colpito in testa anche con il calcio di una pistola. Alla fine l’uomo ha mollato il trolley. —


 

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