Rapina a Marghera, torna la baby gang
Un bengalese insultato con epiteti razzisti e minacciato per il portafoglio: un 19enne denunciato, due sono riusciti a fuggire
SCATTOLIN MESTRE 28/08/2007 Via F.lli Bandiera volanti polizia..© Bertolin M.
Ancora un episodio di violenza nei confronti di un appartenente alla comunità bengalese. Prima gli insulti razzisti, le minacce e poi il tentativo di rapina. Questa volta è stata preso di mira il proprietario di un negozio di frutta e verdura di Piazza Mercato. Alla fine un 19enne di Marghera è stato denunciato per tentata rapina in concorso. L’episodio segue di poco più di una settimana quello che ha visto protagonisti di ragazzini che hanno spaccato le vetrate del condominio dove abitano, in via della Rinascita, delle famiglie bengalesi.
Sabato sera, intorno alle 23, una volante della polizia è intervenuta a Marghera, in piazza Mercato, per quella che era stata segnalata come una rissa. Giunta sul posto la volante ha, invece, verificato che si era trattato di un tentativo di rapina. Infatti, un giovane italiano, insieme a due complici che sono riusciti a scappare, ha pronunciato nei confronti di un bengalese, gestore di un negozio di frutta e verdura, frasi ingiuriose e a sfondo razzista per poi minacciarlo allo scopo di farsi consegnare il portafogli. Gli amici dell’uomo, attirati dalle sue urla, si sono precipitati in aiuto dello stesso mettendo in fuga due degli aggressori. Il terzo, infatti, allo scopo di scappare, ha sradicato un palo di legno e ha colpito alla schiena uno dei giovani bengalesi intervenuti per salvare l’amico. Quest’ultimo si è fatto medicare ed è stato giudicato guaribile in pochi gironi.
La fuga del rapinatore si è conclusa in un bar di Piazza Mercato, dove lo stesso aveva tentato di rifugiarsi. Lo hanno trovato gli agenti della volante. Si tratta di un 19enne di Marghera, denunciato dai poliziotti per tentata rapina in concorso.
Stesso copione la sera del 28 luglio. Prima le minacce, le prese in giro, gli insulti e i furti – sigarette, in qualche caso il portamonete – alla fermata dall’autobus della chiesa di Sant’Antonio. Episodi che continuavano da settimane. Poi la porta d’ingresso di vetro del palazzo – abitato solo da famiglie bengalesi – mandato in frantumi dal lancio di alcune pietre. «Non ne possiamo più di questi ragazzi», spiega Raul, uno dei bengalesi che abita nel palazzo di via Rinascita 2/C dove ci sono altre sette famiglie per un totale di circa 25 connazionali. Raul è in Italia da 17 anni, gestisce un negozio di ortofrutta in via Rinascita e un negozio di alimentari in via Bembo. È anche presidente dell’associazione Shariatpur-Venezia-Italia. Shariatpur è la regione del Bangladesh dal quale sono arrivati lui e molti altri bengalesi che abitano in città, soprattutto a Marghera.
«Sono tornate le baby-gang, e con l’atto contro la porta di casa nostra abbiamo superato il limite», spiega. I bengalesi raccontano di avere visto un gruppo di 6-7 ragazzini che si allontanava in bicicletta dopo aver lanciato delle pietre contro le vetrate della porta. «Sempre gli stessi», dice Raul, temendo l’escalation degli ultimi anni quando i bengalesi erano costantemente presi di mira, picchiati e rapinati da gruppi di giovani, poi arrestati dalla polizia in due operazioni.
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