Ramses, un altro esposto ora indagano i carabinieri

Sulla piattaforma Change.org raccolte quasi 15 mila firme per spegnere il faro Oggi stop al fascio di luce in occasione dell’iniziativa “M’illumino di meno” 
Foto Agenzia Candussi/Scattolin/ Marghera, Banchina Molini 30/ Luci e colori a Porto Marghera: accensione del Faro Ramses II
Foto Agenzia Candussi/Scattolin/ Marghera, Banchina Molini 30/ Luci e colori a Porto Marghera: accensione del Faro Ramses II

MARGHERA. Anche i carabinieri del Nucleo operativo ecologico stanno indagando sul caso Ramses II. Il tutto a seguito di un nuovo esposto presentato dall’associazione Veneto Stellato contro il faro ospitato alla Cereal Docks per festeggiare il centenario di Porto Marghera.

Non solo, nelle ultime ore è stata chiusa la raccolta firme su Change.org che, a livello nazionale, ha portato a 14.257 adesioni per chiedere lo spegnimento del faro da 72 mila watt, cui si è contrapposta la raccolta firme di chi invece è a favore, e che finora ha visto poco più di 250 adesioni. Nella giornata in cui si celebra l’iniziativa M’illumino di meno, anche il faro Ramses II verrà spento, ma da Veneto Stellato, coordinamento regionale contro l’inquinamento luminoso, arrivano nuove bordate contro Comune e comitato delle celebrazioni per il centenario di Porto Marghera. «Ci viene da ridere per non dire altro», afferma il presidente di Veneto Stellato, Leopoldo Dalla Gassa. «Lo spegnimento domani del faro (oggi, ndr) rappresenta la massima forma di ipocrisia e presa per i fondelli della gente, a fonte di tutto quando è successo finora.

La raccolta firme nazionale contraria a Ramses II la stiamo inviando alla Procura della Repubblica di Venezia, al sindaco Luigi Brugnaro, al programma radiofonico Caterpillar e al Garante regionale per i diritti della persona. La denuncia presentata ai carabinieri del Noe è stato solo un passo successivo agli esposti presentati in Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti nel gennaio scorso». La battaglia quindi continua, a suon di carte bollate, mentre dalla Regione non è ancora stata presa una posizione ufficiale pro o contro il faro, che è acceso dal 18 gennaio scorso, fatto salvo alcuni giorni in cui è stata necessaria una manutenzione. Intanto si è riunito l’Osservatorio regionale contro l’inquinamento luminoso che comprende Arpav, Università di Padova e Veneto Stellato.

«A seguito del primo incontro dell’Osservatorio», prosegue ancora Dalla Gassa, «abbiamo esaminato le documentazioni ricevute dal Comune in merito al faro. Era richiesto un progetto illuminotecnico, e invece da Ca’ Farsetti ci è arrivata la scheda del faro reperibile sul sito internet della ditta produttrice. Quindi non quanto era stato richiesto, che ci fa dire ancora una volta di essere di fronte a qualcosa di illegittimo. Non solo, non abbiamo nulla neppure a riguardo degli impianti della torre dell’acquedotto e delle cisterne petrolifere che, seppur non richiesti, per noi superano i limiti di legge regionale. Una legge chiara, ma che non si sta rispettando. Serviva un progetto illuminotecnico realizzato da un tecnico abilitato, e non lo abbiamo visto. I permessi di Enav non valgono nulla. Ramses II causa un inquinamento luminoso pari a una città di 200 mila abitanti». E tutto questo dopo la mobilitazione dell’Unione mondiale degli astronomi e dell’Unione astrofili italiana, che ha coinvolto perfino Onu e Unesco per chiedere lo spegnimento del faro.

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