Rampa Rizzardi, nuovi sgomberi
MESTRE. Dieci giacigli e diciotto metri cubi di materiale. È questo il bilancio dei quattro interventi effettuati nei giorni scorsi da polizia locale e Veritas a Mestre e Marghera, all’interno dell’operazione Oculus Plus. Si tratta di un piano che l’amministrazione ha avviato il 15 maggio scorso, volto a impedire che si formino bivacchi negli edifici e nei posti abbandonati, come la Rampa Rizzardi e altri posti simili nei paraggi. Dopo ogni sgombero, se possibile le aree vengono interdette posizionando materiale antiintrusione, come mattoni e barriere saldate.
Come anticipato dall’assessore alla sicurezza Giorgio D’Este, l’operazione consiste infatti nell’intervenire più e più volte nei luoghi dove si radunano senza dimora o accattoni, creando dei bivacchi che rischiano di diventare dei veri e propri mondi paralleli.
«Le persone che ci abitano sono state contattate più volte dai servizi sociali, ma la maggior parte rifiuta qualsiasi aiuto e anzi c’è chi non vuole andarsene perché ha deciso di vivere in un certo modo, quello che noi chiamiamo allo sbando», spiega l’assessore alla Sicurezza Giorgio D’Este, «questi accampamenti ospitano dalle borseggiatrici agli accattoni che ormai si conoscono, ad altre persone problematiche per la sicurezza urbana».
Il programma Oculus Plus, attivo dal 15 maggio, prevede fino a tre interventi di sgombero a settimana, con l’obiettivo di scoraggiare definitivamente la nascita costante di bivacchi. La prima operazione Oculus plus aveva portato alla rimozione di oltre venti giacigli e materiale vario da bivacco, come pallets in legno e un numero smisurato di sacchetti marcescenti, contenenti effetti personali in condizioni igieniche disastrose.
I successivi interventi (il 17, 18, 22 e 24 maggio) hanno rimosso circa tre o quattro giacigli per volta, dimostrando l’efficacia del programma. Ieri, l’ultimo intervento in un’area abitata soprattutto dai cosiddetti “Barbanera”, sotto la Rampa Rizzardi, con la rimozione di 10 giacigli e 18 metri cubi di materiale.
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