Raise: “Riaccendere l’attenzione sull’Aids, un virus dimenticato”

MESTRE. “Nell’Ulss 12 Veneziana, sono 766 le persone in cura perché affette dal virus Hiv", spiega il dottor Enzo Raise, primario di Malattie Infettive, "e ogni anno si presentano una quarantina di nuovi casi. Niente affatto spento, il fuoco dell’Aids è però quasi dimenticato, sicuramente sottovalutato”. Il dottor Raise è anche Presidente veneto dell’Associazione per la Lotta all’Aids, e in vista della Giornata mondiale del 1 dicembre, riaccende i riflettori sulla malattia: “Bisogna tornare a dedicare attenzione a un problema che non è scomparso, anzi è presente e va affrontato. E’ un tema delicato, quello dell’attenzione che scema verso alcune patologie, e va detto che in generale vengono molto sottovalutate le malattie sessualmente trasmesse: insieme all'Aids, l'Epatite C e la sifilide”.
Il trend dell’aumento di casi di infezione da Hiv, nell’Ulss 12, è stabile da tre anni, con una quarantina di nuovi pazienti ogni anno, a cui vanno aggiunte una decina di persone che non sanno di aver contratto il virus. Il dato rispecchia la situazione italiana, dove ai 150 mila casi di infezione da HIV conclamati, si stima di dover aggiungere altre 30 mila persone non ancora consapevoli di essere infette.
Rispetto agli anni Ottanta, quando erano i giovanissimi ad essere maggiormente a rischio, ora il virus colpisce una fascia di età che tra i 35 e 44 anni. Sono per lo più persone sole, che cercano compagnia, non si proteggono, sottovalutano il problema. Nel 31% dei casi, l’infezione è stata contratta per rapporti eterosessuali, nel 35% per rapporti omosessuali. Il 34% delle persone infette, infine, non ricorda come può aver contratto l’ infezione.

Spesso l'Aids è accompagnato dalla Epatite C, che si affianca all’Aids nel 60% dei casi. Così si complica il quadro, poiché l’Epatite C è causa di morte di persone affette da entrambe le patologie. E poiché oggi, rispetto al passato, sono disponibili terapie innovative che permettono di curare il 90% delle infezioni da Epatite C, è ancora più urgente sollecitare sensibilità e attenzione.
Per riproporre il tema all’attenzione della cittadinanza, il 29 e il 30 novembre e l'1 dicembre i volontari dell'Associazione per la Lotta all’Aids saranno presenti con un gazebo in Campo San Bartolomeo di Venezia, dalle 9.00 alle 15.00. Distribuiranno materiale informativo sull’infezione Hiv e sulle sue complicanze quando all’Aids si associa l’Epatite C, e ricorderanno che il test per l’Hiv si può effettuare in maniera anonima, tutti i giorni feriali, nel Reparto delle Malattie Infettive all’Angelo e al Civile.
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