Ragioniere non versò i contributi: denunciato

Quattro contribuenti hanno denunciato Pierluigi Scattolin, professionista di Mogliano con studio a Marcon, per non aver pagato migliaia di euro di Irpef, Iva e Inps

MARCON. Sono in quattro, un parrucchiere, un autotrasportatore, un imprenditore edile e uno dell’abbigliamento, ma probabilmente ci sono molti altri commercianti e artigiani che si sono affidati al ragioniere Pierluigi Scattolin, 48 anni, studio a Marcon in via Porta Este, residente a Mogliano, e hanno poi scoperto il professionista non ha versato all’Erario le somme dovute per i pagamenti dell’Irpef, dell’Iva e dei contributi Inps per i dipendenti.

Migliaia di euro che Scattolin avrebbe già ammesso di essersi trattenuto, promettendo però di pagare. Per ora, in quattro, con l’avvocato Edgardo Benassi di Mestre, hanno presentato querela alla Procura della Repubblica per appropriazione indebita, truffa e pure falso.Il parrucchiere scrive che fin dal 2004 aveva affidato la gestione della sua posizione fiscale a «Studi Riuniti Marcon srl» di cui era amministratore Scattolin, società che in seguito ha mutato denominazione in «Elaborazioni contabili srl». Solo alla fine del 2011, dopo sette anni, si è accorto che qualcosa non andava perché Equitalia ha sottoposto la sua automobile a sequestro cautelativo a garanzia di pagamenti non effettuati per 74 mila 338 euro di Iva, Irpef e Inps. Scattolin, interpellato, lo aveva rassicurato, sostenendo che si trattava di un errore da parte dell’Agenzia delle Entrate. Non fidandosi, l’artigiano si era rivolto ad un altro commercialista che, dopo essersi informato, gli aveva confermato la sua posizione debitoria, aggiungendo tra l’altro che c’era una sua richiesta di rateizzazione del pagamento, richiesta che il parrucchiere non aveva mai firmato e inoltrato. Solo a quel punto Scattolin aveva ammesso di essersi appropriato di una parte di denaro che lui aveva versato e di aver presentato la richiesta di rateizzazione falsificando la firma. Alla fine il ragioniere di Marcon avrebbe trattenuto almeno 140 mila euro.

Per l’’autotrasportatore, invece, è andata meglio: accusa Scattolin si essersi appropriato di 59 mila euro che avrebbe dovuto versare all’Agenzia delle entrate per gli anni dal 2004 al 2008. Anche a lui, il ragioniere, dopo l’arrivo della prima cartella esattoriale, il 14 febbraio 2008, aveva spiegato che si sarebbe trattato di un errore, così per le altre tre, ma tre anni fa l’autotrasportatore si è rivolto ad un altro commercialista, il quale ha potuto constatare che le cifre contestate non erano mai state versate e anche in questo caso c’era una richiesta di rateizzazione con la firma fasulla. Lo stesso era accaduto all’impresario edile, del quale Scattolin si sarebbe trattenuto poco più di 30 mila euro, tasse dovuto per gli anni 2006, 2007 e il successivo. A lui, il ragioniere aveva promesso che avrebbe pagato, invece non è accaduto.

Infine, l’imprenditore del settore dell’abbigliamento deve all’Erario ben 133 mila 859 euro, denaro che lui aveva consegnato a Scattolin per i pagamenti delle varie imposte, ma che il professionista si sarebbe trattenuto e che non avrebbe mai versato, tasse dovute per gli anni che vanno dal 2007 al 2011.

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