Ragazzo annegato, la verità dall’autopsia
Chioggia. La morte di Riccardo Bellemo, 18 anni: prevale l’ipotesi della disgrazia. Tanti messaggi su Facebook
CHIOGGIA. Pepsi Cola e patatine. A bordo del barchino che Riccardo Bellemo e i suoi tre amici avevano usato per andare a nuotare domenica pomeriggio, sono rimaste solo queste cose. Un indizio in più che, quel giorno, non è successo davvero nulla di strano: quattro ragazzi sono andati via in barca ma solo tre sono tornati, perché il più sfortunato di loro si è sentito male o ha fatto qualcosa di sbagliato e, invece di riemergere accanto agli altri, si è incastrato sotto il pontone dove l’hanno trovato, poco più tardi, i sommozzatori dei vigili del fuoco. Tutto, testimonianze e indizi, converge sull’ipotesi della disgrazia e l’autopsia, che si svolge proprio oggi, è l’ultimo atto formale che dovrebbe confermare il quadro già disponibile agli inquirenti.
Dopo la famiglia e gli amici potranno cominciare a pensare ai funerali e a qualche iniziativa in memoria di Riccardo che è già nell’aria, anche se non ancora definita. Intanto continuano ad arrivare messaggi di saluto sul profilo Facebook del diciottenne chioggiotto, che lo ritraggono in maniera toccante. «Mi manca proprio tutto di te fratellino mio...»,scrive l’amico Riccardo Zennaro, «mi manca il tuo modo di vestire, elegante, alla moda, strano, ma comunque andava stavi bene», aprendo squarci di memoria sul loro rapporto di amicizia: «Le giornate passate a giocare a ping pong in spiaggia, le merende, le risate, le serate fra scherzi e litigi ma sempre finite con un abbraccio, perché noi ci volevamo, ma ci vorremo sempre bene. Le partite alla play (più forti di te non ce ne sono) per non parlare delle serate passate al down town, a cercare disperatamente delle persone per fare un doppio con noi ma, come spesso capitava, ci ritrovavamo a giocare io contro di te».
Su tutto il ricordo del sorriso di Riccardo, «quel sorriso che ti rallegra la giornata e ti cambia l’umore in pochi istanti» e il rimpianto di un rapporto interrotto dal destino: «E non puoi lasciarmi così... io volevo vedere se dopo un bel po’ di anni restavi pelato con tutta quella lacca che usavi per farti stare su tutti quei capelli. Non mi dimenticherò mai di te fratellino mio». Stesso rimpianto che traspare dalle parole di un’altra amica, Giada Boscolo, che scrive: «Appena ho ricevuto la brutta, anzi, bruttissima notizia non ci potevo credere. Non potevo credere che il mio Rich se ne fosse andato. Non potrò mai dimenticarti, con quel sorriso immenso che facevi sorridere tutti, ma soprattutto facevi sorridere me. Ti ricordi quando appoggiavi il braccio sulla mia testa e mi dicevi “sei una nana tremenda” e io ti rispondevo “e tu uno stronzo spacca palle”. Oppure “anche se non hai vinto sei comunque la mia campionessa”. Non dovevi andartene. Avevi ancora tutta una vita davanti. Mi manchi cuore. Mi manchi davvero troppo. Fai parte di me angioletto. Questo non è un addio, ma un semplice arrivederci».
Diego Degan
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