Ragazzino di Mestre ritrova il sorriso deturpato in un incidente, grazie al "miracolo" dei medici dell'Angelo

Nello scontro tra la sua bici e la moto, il giovane aveva perso due denti e il labbro spaccato a metà: i dottori sono tornati sul luogo dell'incidente per ritrovarli e l'èquipe maxillo-facciale li ha reimpiantati
Nella foto, l’équipe della Chirurgia maxillo-facciale: al centro il dottor Franzinelli e, dietro a lui, il dottor Piaser
Nella foto, l’équipe della Chirurgia maxillo-facciale: al centro il dottor Franzinelli e, dietro a lui, il dottor Piaser

MESTRE. Un ragazzino ha ritrovato il suo sorriso naturale, dopo un incidente stradale che aveva rischiato di deturparlo, grazie ad un intervento dell'èquipe maxillo-facciale dell'ospedale all'Angelo, che ha reimpiantato i due denti che il giovane aveva perso nello schianto tra la sua sua bici e una moto e che ora sono vivi nell'arcata dentale del loro legittimo proprietario, dopo essere stati recuperati sull'asfalto a distanza di ore dall'incidente.

"Era il primo di dicembre del 2014", spiega la mamma, "quando Paolo, con la sua bicicletta, è rimasto sull’asfalto per un incidente contro una motocicletta. Quando arrivò l’ambulanza aveva il labbro inferiore letteralmente aperto in due, e vedevo, mentre continuava a sputare sangue, che gli mancavano due incisivi dell’arcata superiore”.

Naturalmente, le prime verifiche dei medici sono per accertare le condizioni di salute generalid el ragazzo, che non vi siano traumi gravi, ma al Pronto soccorso il dottor Franzinelli e il dottor Piaser si accorgono che mancano completamente i due denti: "Possono essere rimasti sull’asfalto, nel luogo dell’incidente: dobbiamo ritrovarli”.

I genitori sono smarriti e il dottor Franzinello interviene: “Avrà visto il nostro smarrimento, sensazione che ricordiamo bene di aver provato, e con fare deciso – racconta ancora la mamma – è risalito sull’unità che aveva accompagnato Paolo in Pronto Soccorso, chiedendo agli operatori di ritornare dov’era successo l’incidente. Ci sembrava impossibile, Paolo era stato investito – raccontano – fuori della scuola sull’attraversamento pedonale di una strada che sembrava una tangenziale per larghezza e traffico”.

“Ma il miracolo sono riusciti a farlo. Sono riusciti a ritrovare i denti – racconta ancora la mamma – e a riportarli nel Reparto maxillo-facciale, dove i chirurghi hanno eseguito l’intervento su nostro figlio. Quello che abbiamo provato io e mio marito in quel lasso di tempo… penso che qualsiasi genitore lo possa capire. Ma era il giorno dei miracoli. E i medici sono riusciti a farne un altro. Fra un mese saranno passati due anni dall’incidente. Paolo ha il labbro di nuovo a posto ma, e qui veramente la straordinarietà di quanto accaduto, i due denti avulsi dall’urto sono tornati alla loro vitalità”.

La lettera di ringraziamento della famiglia di Paolo
La lettera di ringraziamento della famiglia di Paolo

Così la storia viene raccontata dai madici, con l'occhio del clinico e la soddisfazione di aver restituito un sorriso a una famiglia.

“I nostri specialisti non hanno fatto, ovviamente, nessun miracolo. Possiamo però parlare anche in questo caso", spiega il direttore generale dell’Ulss 12 Giueseppe Dal Ben, "di un’attenta gestione del caso, e di alcuni passaggi fondamentali, fatti di attenzione e di competenza, che hanno permesso di restituire al ragazzo il suo sorriso. I nostri medici ne parlano adesso, perché l’esito di tutto il loro lavoro andava misurato a due anni di distanza, e oggi quindi, insieme a Paolo e ai genitori, possiamo dirci soddisfatti”.

“Ci abbiamo creduto – spiega il dottor Michele Franzinelli, il chirurgo che è intervenuto insieme al dottor Fabio Piaser – e abbiamo scommesso sulla possibilità di ritrovare e reimpiantare i denti del ragazzo: sapevamo che un dente resta vivo, permettendo un reimpianto che si definisce ‘immediato’, se resta in soluzione fisiologica per meno di un’ora. La fortuna ha voluto che i denti di Paolo fossero là, sul luogo dell’incidente, dentro una delle garze che i soccorritori avevano usato per fermare l’emorragia; e proprio la fortuna ci ha permesso di ritrovarli, per di più mantenuti ‘vivi’ dalla garza imbevuta di saliva e sangue. Bravi a cercare, quindi, e poi fortunati a trovare e a ritrovarli così conservati. Poi siamo stati di nuovo bravi a gestire il percorso specialistico successivo, perché il reimpianto dei denti non è una cosa che si fa una volta per tutte”.

L'operazione chirugica. L’intervento è stato infatti accompagnato innanzitutto da uno “splintaggio” che ha legato i denti impiantati agli altri dell’arcata. Gli specialisti maxillo-facciali hanno poi costruito una mascherina a protezione della parte reimpiantata: “E soprattutto abbiamo accompagnato il reimpianto – spiegano – con  un’adeguata terapia farmacologica, con la necessaria copertura antitetanica, e infine con un continuo controllo clinico e radiografico per prevenire il rigetto. Paolo è stato rivisto con regolarità settimanalmente, e poi via via mensilmente, per accompagnare la rinascita dei suoi denti come si fa con una pianta che deve rimettere le sue radici nel terreno”.

Fondamentale, in questo processo di analisi e controllo, la visita a due anni dall’intervento, svoltasi proprio in questi giorni, che i genitori di Paolo hanno voluto sottolineare con la lettera di ringraziamento da cui sono tratti più sopra ampi passaggi, e che si chiude così: “Ringraziamo, ma ringraziamo di cuore, i paramedici e i medici dell’ambulanza non solo per le prime cure riservate a Paolo, ma anche per essere tornati sulla strada a cercare i denti del nostro ragazzo. Ringraziamo, con affetto e riconoscenza, il dottor Franzinelli e il dottor Piaser, per come hanno agito, per la prontezza, perché non si sono dati per sconfitti. Per la loro professionalità e la loro umanità. Grazie anche da parte di Paolo, che sorride sereno e felice”.  

 

 

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