Raddrizzato il ponte di Calatrava Si pensa a un tirante definitivo

La chiusura del Ponte di Calatrava A fianco un intervento dei vigili del fuoco sul Ponte dell’Accademia
La chiusura del Ponte di Calatrava A fianco un intervento dei vigili del fuoco sul Ponte dell’Accademia
 Dodici ore al capezzale del ponte della Costituzione per azzerare i due centimetri di flessione delle fondazioni e ripristinarne così la geometria. Architetti, tecnici e operai al lavoro per l'intera giornata di ieri sul fragile arco progettato da Calatrava che una volta all'anno, mese più mese meno, necessità di questa cura speciale che costa la bellezza di 90 mila euro. Dall'anno prossimo, però, qualcosa potrebbe cambiare. Dovesse muoversi ancora, si potrebbe optare per una soluzione più radicale con un tirante alle fondazioni per bloccare il ponte definitivamente.
 Dalle 7 del mattino a sera la viabilità sul ponte è stata interdetta con qualche sorpresa (e rammarico) da parte dei pendolari ormai abituati a raggiungere la stazione di Santa Lucia da Piazzale Roma in pochi minuti. L'intervento durerà anche oggi e domani ma già da questa mattina il ponte sarà regolarmente aperto.  Con un'ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia, la fetta più importante dei lavori si è infatti conclusa ieri grazie ai tecnici dell'assessorato ai Lavori Pubblici, di Insula e della ditta incaricata dell'intervento, la 4 Emme.  Inaugurato quattro anni fa, il ponte della Costituzione è al suo terzo «tagliando». Incapace di restare fermo, ogni mese si «rilassa» di uno o due millimetri monitorati greazie a una serie di sensori che trasmettono i dati dei movimenti a una stazione di rilevamento.  «Si tratta di due centimetri in tutto, in più di un anno, questo è quanto emerge dai monitoraggi - spiega l'assessore comunale ai lavori pubblici Alessandro Maggioni - L'arco si flette alle fondazioni nel punto di carico rispetto alle due rive e l'intervento consiste nel rimettere in tensione i martinetti in modo da ripristinarne la geometria».  Per il futuro (visto anche il costo della manutenzione) si pensa a un intervento definitivo. «Abbiamdo deciso di darci un altro anno di applicazione del metodo che abbiamo chiamato osservazionale - continua Maggioni - lo monitoreremo per un altro anno per vedere se non si muove più ed è stabilizzato oppure se si muove ancora e in questo caso l'amministrazione deciderà se aviviare un intervento definitivo di ripristino e quindi individuare il tipo di intervento adatto».  In cura anche il ponte dell'Accademia, per il quale è im programma tra domani e domenica un intervento di aspirazione delle polvere lignee per limitare i rischi d'incendio. Come sottolinea Maggioni «si tratta solo di palliativi, perché gli interventi assolutamente urgenti sono quelli di manutenzione, restauro e rifacimento. E bisogna intervenire subito: noi siamo pronti a farlo subito, appena ricevuto il parere del Ministero. L'iter, a quel punto, prevede un approfondimento con la città del progetto presentato, sul quale, lo ricordo, l'amministrazione non si è ancora espressa».

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