"Racconto di Natale": scrivi e mandaci la tua storia

Concorso letterario in 3.500 battute per aspiranti scrittori. I testi devono essere inviati a giornonotte@nuovavenezia oppure lettere@nuovavenezia

VENEZIA.  Il Natale in un racconto. Divertente, triste, romantico, appassionato, fantascientifico. Un pezzettino delle vostra vita o della vita di chi vi sta vicino, o ancora frammenti di altre vite di cui avete sentito parlare e ne siete rimasti affascinati. Una storia inventata o desiderata. Una mini commedia. Un microromanzo buffo. Un thriller-tweet. Qualsiasi cosa vi passi in mente purché non superi le 3.500 battute e sia ispirato al Natale.

È l’iniziativa de la Nuova di Venezia e Mestre alla ricerca di aspiranti scrittori che avranno la massima libertà creativa e potranno ispirarsi al Natale e al territorio scrivendo storie che hanno sentito raccontare a loro volta, o ancora testimonianze di vita vera piuttosto che scegliere la pura fiction o il noir, il giallo, il rosa.

L’iniziativa, come si diceva, non pone limitazioni se non per quanto riguarda le misure del testo e l’argomento. I racconti possono essere inviati a giornonotte@nuovavenezia.it oppure lettere@nuovavenezia.it (specificando nell’oggetto racconto di Natale).

Gli autori dovranno inviare anche una loro foto e una breve biografia. Indispensabile è indicare l’indirizzo e il numero di telefono. I testi potranno essere inviati da subito, per tutto il periodo natalizio. Tutti i racconti, poi, saranno pubblicati sul nostro sito internet e i più belli anche sul giornale. Gli autori dei cinque migliori racconti (che saranno scelti da una commissione artistico-letteraria) saranno poi invitati in redazione e riceveranno in regalo una collezione di libri pubblicati dal giornale.

Gli aspiranti scrittori di tutte le età avranno dunque l’occasione per far vedere il proprio talento nascosto. Basterà sedersi davanti al computer e liberare la propria vena creativa pensando a un Natale vissuto o sentito raccontare dai nonni o, ancora, a un Natale che verrà, immaginario e immaginifico, e che quindi è ancora tutto da scoprire come un regalo sotto l’albero. Si può partire da un fatto qualsiasi o da un’emozione. Come quella dei fiocchi di neve che cadono lenti accarezzando alberi e strade. Il fuoco, forse quello di una volta, che scaldava le case addobbate di alberi, presepi e decorazioni natalizie. E infine quell’aria speciale, colma di speranze, che si esprime nel cenone della vigilia, nel pranzo natalizio che ha tutto un altro sapore, nell’indugio trepidante prima di scartare i regali.

È lo spirito del Natale. È il prodigio di augurarsi «Buon Natale», magari romanticamente, sotto il pungitopo. O tra amici, stretti in una fredda ma entusiasmante piazza del mondo. Ognuno conserva nel cuore la sua storia personale. Non resta che scriverla.

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