Raccolta rifiuti in mare l’impegno di Chioggia un modello per l’Ispra

La lunga esperienza dei pescatori clodiensi  riferimento per la discussione alla Camera 

progetto di legge

L’esperienza e l’impegno dei pescatori di Chioggia finiscono sul tavolo della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. L’iniziativa dei ricercatori dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) Francesca Ronchi e Otello Giovanardi nell’ambito dell’esame della proposta di legge sull’impiego delle unità da pesca nella raccolta dei rifiuti dispersi in mare, in quella che è stata comunemente chiamata norma “Salva Mare” , presentata recentemente dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

La relazione dei ricercatori Ispra ha dimostrato che Chioggia è pioniera in questa attività grazie ai diversi progetti pilota internazionali. Progetti resi possibili grazie alla disponibilità e alla partecipazione delle imbarcazioni alla pesca a strascico facenti parte la flotta peschereccia di Chioggia, aderenti a Consorzio Amatori Motopescherecci di Chioggia e Federpesca, oltre alle imbarcazioni della Coopun erativa Clodiense e Mare Azzurro.

«Abbiamo voluto contribuire alla disamina tecnica della proposta di legge partendo dalla esperienza di Chioggia, la più lunga in Italia di partenariato tra ricerca e mondo produttivo» spiega Francesca Ronchi «per affrontare il problema dei rifiuti in mare. Nonostante la raccolta si faccia dal 2014 con quasi 46 tonnellate di rifiuti sottratti al mare, le difficoltà che ancora oggi ci troviamo ad affrontare insieme al Comune, la Capitaneria di Porto, il Mercato Ittico, Veritas e gli stessi pescatori, sono enormi. Buona parte della flotta non dispone di aree idonee per il conferimento dei rifiuti raccolti in mare». ConcludeGiovanardi: «È giusto che chi riporta a terra i rifiuti dal mare venga riconosciuto e premiato». —

Daniele Zennaro

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia