Raccolta di firme e ricorsi legali contro Ramses II
Marghera. In mille chiedono di spegnere il faro da 72 mila watt ma il sindaco Brugnaro tira dritto e dice che è tutto in regola
Foto Agenzia Candussi/Scattolin/ Marghera, Banchina Molini 30/ Luci e colori a Porto Marghera: accensione del Faro Ramses II
MARGHERA. La mobilitazione contro il faro Ramses II, accesso da una settimana per ricordare i 100 anni di Porto Marghera, assume ora connotati a livello nazionale con il lancio di una petizione online promossa dalla associazione Cielo Buio per la protezione dell’ambiente e del cielo notturno, che ha sede a Varese.
Quasi mille le adesioni in un solo giorno da tutta Italia, per chiedere lo spegnimento immediato del fascio di luce proiettato dal faro che ha 72.000 watt di potenza dalla Banchina dei Molini di Porto Marghera.
Si sta mobilitando pure l’Unione Astrofili Italiani. Una vicenda che sta facendo discutere, basti pensare al post lanciato dall’attore Natalino Balasso, con critiche ad Arpav e al sindaco Brugnaro, e che ha raccolto migliaia tra like, commenti e condivisioni nella rete. Insomma, un polverone sul quale si discuterà mercoledì prossimo in seno all’Osservatorio regionale che tratta di inquinamento luminoso, con in testa proprio Arpav, protagonista nelle ultime ore suo malgrado, dopo aver inviato al Comune una diffida all'accensione, che non poteva emettere poiché spetterebbe alla Regione, seguita poi - in sostituzione - da una semplice richiesta del progetto illumino-tecnico del grande faro, e inviato poi l’altro ieri dagli uffici di Ca’ Farsetti.
Il Comune va avanti per la sua strada e ribadisce di essere in possesso di tutte le autorizzazioni del caso, comprese quelle degli enti aeronautici, visto che il fascio di luce di Ramses II che parte dal arriva fino a 12 chilometri di quota. «Vedremo come andrà a finire questa storia», ha sottolineato ancora Leopoldo Dalla Gassa, presidente di Veneto Stellato, coordinamento regionale contro l’inquinamento luminoso. «Il fascio di luce mercoledì sera lo si vedeva perfino da Marostica, a 58 chilometri di distanza e lo abbiamo fotografato. Non ci fermeremo certo all’esposto depositato in Procura a Venezia e alla Corte dei Conti per ipotesi di abuso d’ufficio e danno erariale da parte del Comune. Stiamo pensando anche di chiedere conto alla Polizia municipale proprio di Venezia, visto che il faro violerebbe non solo la legge regionale del 2009 sull’inquinamento luminoso, ma anche il Codice della strada. I vertici della Polizia municipale veneziana si assumeranno la responsabilità in caso di incidenti stradali causati da distrazione nel guardare il fascio di luce? ».
«Natalino Balasso», aggiunge Dalla Grassa, «ha fatto bene a scrivere quel post sui social, ha perfettamente ragione nel sollevare dubbi su questa vicenda. Sinceramente il Comune di Venezia poteva investire i soldi del faro per aiutare la gente in difficoltà: 72 mila watt corrispondono ai consumi elettrici mensili di una cinquantina di famiglie».
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