«Raccolta dei rifiuti, usiamo gli ecocentri»
JESOLO. Parte dagli ecocentri la lotta all'abbandono abusivo di rifiuti. Il messaggio viene direttamente dal presidente di Alisea Spa, Renato Meneghel, intervenuto dopo le ultime segnalazioni giunte in questi giorni. Un fenomeno, quello dell'abbandono dei rifiuti ingombranti, divenuto una piaga che da troppo anni con regolarità coinvolge il tessuto della località balneare.
Troppo spesso Jesolo si addormenta la sera pulita e si risveglia in molte zone piena di rifiuti. L'ultimo caso, in questi giorni, è la centralissima via Equilio.
«A monte di questo fenomeno negativo c'è in primis arretratezza culturale, poi scarso rispetto dell'ambiente e infine mancanza di severe normative in materia. Sono troppi gli scaricatori abusivi che, senza alcun ritegno, abbandonano sul suolo pubblico elettrodomestici, pneumatici, ferro, rame, plastica, materassi e legno. Addirittura pezzi di automobili e amianto».
Cos'ha fatto Alisea per arginare il fenomeno? «Abbiamo fatto diverse campagne di sensibilizzazione anche abbastanza importanti, come quella dell'agosto 2012, con grandi cartelloni pubblicitari affissi per la città. E sono arrivate diverse sanzioni ai tragressori da parte della polizia locale. Ma ci siamo accorti che la prevenzione, da sola, purtroppo non basta».
Da dove parte la lotta contro l'abbandono? «Deve partire dagli ecocentri del nostro territorio. Basterebbe molte volte rispettare delle semplici regole comportamentali di educazione civica e utilizzare le strutture gratuitamente adibite alla raccolta di tutti gli oggetti, ingombranti o meno».
La polemica però infuria. Il passaggio completo di tutta la città alla raccolta differenziata potrebbe essere una soluzione? «Ci sarebbero sicuramente dei vantaggi ambientali, a scapito però di quelli economici. Basti pensare che con la raccolta porta a porta in tutto il Lido di Jesolo richiederebbe un aumento di almeno il 70 per cento di personale e mezzi, dato l'alto numero dei contenitori da svuotare». Come si risolve allora il problema? «Ci vuole una svolta di mentalità e consapevolezza, partendo da un risveglio delle coscienze collettive da parte dei cittadini stessi. Sono loro che devono diventare i guardiani del territorio. Poi ovviamente ci vuole più politica, con un potenziamento delle sanzioni e soprattutto dei controlli contro i trasgressori: magari con un efficiente sistema di videosorveglianza».
Alessio Conforti
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