Questioni di droga, ferito a coltellate

Tunisino di 32 anni trovato a terra vicino ai giardini: prima di essere portato in ospedale ha accusato un connazionale
Di Carlo Mion ; di Carlo Mion
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, parchetto di via Piave / Controlli della Polizia anti droga
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, parchetto di via Piave / Controlli della Polizia anti droga

Tunisino 32enne accoltellato in via Piave dopo una discussione con un connazionale. Questioni di droga, il motivo del contendere. Il fatto è avvenuto nella notte tra giovedì e ieri, verso mezzanotte e mezza. Sull’accaduto indaga la polizia. Personale del 118 e diverse telefonate arrivate alla centrale della Questura hanno riferito della presenza di una persona ferita a terra vicino ai giardini. Sul posto sono arrivate alcune pattuglie delle Volanti che hanno identificato il ferito: si tratta di M.A., tunisino di 32 anni, già conosciuto dagli agenti delle volanti per diversi reati commessi in passato, tra cui lo spaccio di sostanze stupefacenti e aggressioni ai danni di connazionali e altri spacciatori. I poliziotti hanno accertato che l’uomo era stato ferito con due fendenti al torace e stava perdendo sangue. Prima di essere trasportato all’ospedale dell’Angelo, l’uomo ha raccontato agli agenti di essere stato ferito da un connazionale, senza però specificarne il motivo.

Condotto al Pronto soccorso dell’ospedale di Mestre da un’ambulanza, per lui è scattato il codice rosso ma non è in pericolo di vita ed è stato trattato farmacologicamente in attesa di valutare la possibilità di un intervento chirurgico per ricucire le ferite. Indagini sono in corso per individuare il responsabile del ferimento. Per la polizia dovrebbe trattarsi di una lite finita nell’accoltellamento, maturata nell’ambito dello spaccio che in quella zona rimane sempre appannaggio dei tunisini.

La situazione dello spaccio in zona rimane l’emergenza maggiore per le forze dell’ordine nonostante gli arresti importanti degli ultimi mesi. In manette sono finiti anche tre “principi” di questa attività.

I servizi di controllo e repressione dello spaccio di droga e della criminalità diffusa nei quartieri “caldi” della città, come la stazione ferroviaria e le strade che s’irradiano da piazzale Favretti, via Piave, via Cappuccina e via Trento, assorbono sempre parecchi uomini e risorse delle varie forze dell’ordine e della polizia locale. E l’attività di controllo è stata premiata negli ultimi mesi con l’arresto di diversi spacciatori di spicco. In maggio Saber Mayab, 26 anni; il mese scorso Mohamed Guesmi, tunisino di 26 anni, tutti bloccati con l’accusa di spaccio di droga e da tempo considerati i più importanti pusher di questa parte della città. Da ultimo il 4 agosto è finito in manette un altro tunisino che aveva l’abitudine di nascondere la droga negli apparecchi telefonici pubblici. Ingegnoso, ma la cosa non è sfuggita alla polizia. Gli agenti del commissariato di Mestre sono riusciti a mettere le manette a Thameur Torech, 33 anni.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia