Questione impianto gpl sul tavolo del prefetto

Chioggia. Mercoledì Cuttaia incontrerà sindaco e vicesindaco che gli illustreranno le problematiche legate al “Piano di Emergenza” in caso di via libera al deposito
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Sul gpl si gioca anche la carta del prefetto. Gli amministratori grillini incontreranno Domenico Cuttaia mercoledì prossimo per porre alcune questioni che potrebbero compromettere il Piano di emergenza che la Prefettura deve rilasciare una volta autorizzata l’accensione dell’impianto.

La speranza dell’amministrazione è di fermare l’impianto prima del completamento, ma se non fosse possibile tenterà anche la via di porre ostacoli al Piano di emergenza. L’incontro è stato richiesto dal sindaco Alessandro Ferro e dal vicesindaco Marco Veronese che sta seguendo la partita da vicino come referente dell’ambiente e del porto. Mercoledì i due amministratori raggiungeranno Venezia per incontrare Cuttaia e ragionare su alcuni punti strettamente legati alla sicurezza. «Noi stiamo facendo di tutto per fermare l’impianto subito», spiega il vicesindaco, «ma se non riusciremo a farlo, stiamo anche pensando a mosse successive. Quando la commissione ministeriale rilascerà l’autorizzazione all’esercizio, toccherà alla Prefettura emanare un Piano di emergenza in caso di incidenti. In pratica i comportamenti che devono tenere i residenti nel caso di fuoriuscite o esplosioni. Noi vogliamo che il prefetto tenga ben presente alcune cose prima di rilasciare questo documento. Noi siamo a tutti gli effetti un’isola, se uno dei due ponti che ci collegano all’esterno fosse chiuso per qualsiasi motivo che si fa? Con una Romea al collasso come vede la possibilità di 15-20 autobotti di gpl al giorno?».

Il vicesindaco ha anche richiesto alcune consulenze sull’impatto ambientale a professionisti esterni e conta di portare i documenti nell’incontro pubblico che il comitato No Gpl terrà venerdì 7 ottobre, alle 21 in auditorium. «Spero di arrivare con qualche nota tecnica utile», spiega Veronese, «da aggiungere a quanto ci spiegheranno gli esperti contattati dal comitato a cui stiamo dando tutto il supporto». Oggi i volontari del comitato, dalle 16, saranno presenti con un gazebo in piazzale Italia a Sottomarina per continuare nella raccolta firme, dare informazioni a chi ancora non sa nulla sull’impianto in costruzione a Val da Rio e raccogliere quesiti da sottoporre ai tecnici. Le firme hanno già superato quota 5.000 ma molti moduli sono ancora sparsi per la città. La petizione continuerà ancora per qualche giorno in attesa di spedire poi tutto il malloppo al presidente della Repubblica. Non è ancora stata fissata la data della manifestazione pubblica che si terrà davanti l’impianto, via terra e via mare con il supporto dei portuali, verso la metà di ottobre. Anche di questa si parlerà con Cuttaia.

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