Questione di confini zuffa all’ex Tms Spinazzè
SAN DONÀ. Questione di centimetri e di confini. Alla ex Tms Spinazzè di via Circogno, oggi Krios, una violenta lite ieri mattina per definire le distanze e la recinzione tra l’azienda, ora della...
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' - DISCUSSIONE PER CONFINI FRA SPINAZZE ( EX TMS) E NUOVA PROPRIETA' KRIOS
SAN DONÀ. Questione di centimetri e di confini. Alla ex Tms Spinazzè di via Circogno, oggi Krios, una violenta lite ieri mattina per definire le distanze e la recinzione tra l’azienda, ora della famiglia Cibin, e l’ex proprietario Antonio Spinazzè che abita nella villa adiacente. La legale rappresentante di Krios, Chiara Secchi, nel parapiglia è finita a terra riportando lievi lesioni, oltre lo choc e la paura. Un altro capitolo di questa vicenda che era stata presentata come brillante operazione industriale, i cui risvolti giudiziari e umani si arricchiscono di continuo. I coniugi Ennio Cibin e Chiara Secchi hanno acquistato all’asta l’azienda specializzata nella lavorazione dei metalli con metodi di alta precisione. Il clima è tesissimo e il caldo ha arroventato ulteriormente lo scontro.
Già sono iniziate le indagini della Procura sulla gestione finanziaria dopo che è intervenuto il fallimento. La guardia di finanza ha esaminato tutti i conti e gli atti compiuti dalla precedente società, che aveva continuato a lavorare in esercizio provvisorio per alcuni anni prima dell’acquisizione all’asta da parte della famiglia Cibin, proprietaria di cinque aziende leader nel settore della refrigerazione. I quattro figli dell’ex titolare Spinazzè erano stati licenziati e hanno minacciato una causa milionaria per arretrati e Tfr. La nuova proprietà, che si è aggiudicata all’asta l’azienda per circa mezzo milione, è ripartita con Krios e 30 dipendenti affezionati. Ma dovrà fronteggiare una causa di lavoro, la prima, di uno dei figli, per circa 300 mila euro. La Krios è leader nella lavorazione del metallo e componenti per elettrodomestici a livello mondiale, con clienti come Mitsubishi e Miele. I 30 dipendenti aspettano il 55 per cento degli stipendi e del Tfr di un anno con la ex Tms e credono nella nuova gestione.
Ma ieri, con tanto di atti del tribunale, Chiara Secchi ha iniziato i lavori di recinzione con gli operai sulla base di quanto stabilito per la delimitazione dell’azienda dalla casa di Spinazzè, contestati dal capofamiglia uscito di casa con moglie e figli che asseriscono una violazione dei confini e misurazioni sbagliate. La tensione è salita alle stelle, tra grida e spintoni, tanto che la Secchi è stata spinta a terra e ha chiamato i carabinieri. Solo l’intervento di un ex poliziotto, Lauro Catto, ha permesso di calmare gli animi. Alla presenza di un curatore fallimentare la Krios ha ceduto per limitare le tensioni alcuni centimetri per la perimetrazione dell’area e la futura recinzione, ma le cause legali non si fermeranno per una questione di centimetri concessi o avocati.
Giovanni Cagnassi
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