«Quelle delibere sono illegali» Al Tar la sfida delle Municipalità

Cinque presidenti insieme a 17 consiglieri e al deputato Mognato firmano le 23 pagine di opposizione alla riorganizzazione del Comune che svuota i Municipi di funzioni: «Scelta che penalizza i cittadini»
Di Mitia Chiarin
Interpress/Mazzega Venezia, 04.09.2016.- Regata Storica 2016.- Sen. Mario Rigo con il Sindaco Luigi Brugnaro
Interpress/Mazzega Venezia, 04.09.2016.- Regata Storica 2016.- Sen. Mario Rigo con il Sindaco Luigi Brugnaro

«Abbiamo atteso per mesi, abbiamo chiesto al sindaco di tornare sui suoi passi e di trovare una soluzione diversa, nel rispetto reciproco e i presidenti hanno proposto una bozza di riforma da discutere. Ma nulla è successo. E ora ci muoviamo contro atti amministrativi approvati che vanno contro la legge. Di fronte all’inamovibilità della giunta abbiamo deciso di rivolgerci al Tar». Maria Teresa Menotto, segretaria comunale del Pd, e i cinque presidenti delle Municipalità, tutti del centrosinistra, hanno spiegato i motivi che hanno spinto i Municipi di Mestre centro, Venezia, Marghera, Chirignago-Zelarino e Lido a ricorrere al Tar con una azione collettiva depositata ufficialmente ieri mattina al tribunale amministrativo, senza richiesta di sospensiva. Manca solo Favaro, presieduta dal fucsia Bellato che si è staccato dagli altri presidenti. In appoggio è partita anche una raccolta di firme che ha già qualche centinaio di sostenitori.

Il ricorso è contro la delibera 187, che riorganizza il Comune e la pianta organica, e che ha soppresso le direzioni e spostato il personale delle Municipalità che ora hanno un solo dipendente ciascuna. Presidenti di centrosinistra e Pd parlano al Municipio di Mestre di «accentramento dei poteri» e di una azione della giunta che non rispetta lo statuto comunale, il testo unico degli enti locali, il principio costituzionale di sussidiarietà e il diritto dei cittadini di esprimere, con il voto, i loro rappresentanti. «Il rischio è la illegittimità delle delibere del Comune», avvisano gli avvocati in una affollata conferenza stampa. Il capogruppo Pd Andrea Ferrazzi ricorda che lo stesso Brugnaro aveva invitato la sua maggioranza a sostenere «l’ordine del giorno del consiglio comunale di febbraio che impegnava il sindaco a convocare le Municipalità e in due mesi redistribuire le deleghe. Siamo ad ottobre e nulla è successo e ci chiediamo come mai il sindaco abbia tradito la parola data. Siamo stati costretti, in questa situazione, al ricorso al Tar», conclude. «Si tratta di una scelta illegale perché i Municipi sono eletti e previsti da statuto e testo unico degli enti locali», accusa Gianfranco Bettin, presidente di Marghera. «Una scelta illegale perché non rispetta la legge e penalizza i servizi ai cittadini e allontana questi ultimi dal controllo della qualità dei servizi. Appare peggio di un crimine: è un errore politico in una città così complessa».

«Non possiamo più dare neanche i patrocini che noi concedavamo anche in 48 ore. Ora le associazioni devono attendere mesi e infatti ci sono realtà che prendono altre strade» aggiunge Vincenzo Conte (Mestre Centro) che ha il dente avvelenato con Ca’ Farsetti. «Un assessore si è chiesto sulla stampa se questo ricorso è stato pagato con soldi pubblici. Sia chiaro: ci siamo autotassati per pagarlo. Presidenti, consiglieri municipali, parlamentari. Averlo anche solo pensato è deleterio». Per la cronaca, il ricorso è costato già 650 euro. Parlamentari Pd come Michele Mognato, che ha firmato il ricorso come cittadino, ha versato almeno 200 euro. «Sosteniamo una battaglia giusta, queste sono istituzioni elette e si impedisce loro di svolgere la funzione. Anche al prefetto lo abbiamo detto. Venezia non si comanda, la si governa senza superbia e arroganza», avverte il deputato. «Questa scelta svilisce la macchina pubblica: siamo solidali con educatrici ed educatori in corteo. Siamo tutti preoccupati di scelte che hanno ricadute pesanti sui cittadini e la qualità dei servizi», aggiunge Gianluca Trabucco (Chirignago-Zelarino). E Danny Carella (Lido): «Non abbiamo neanche più gli stradini nell’isola. Interventi d’emergenza che in giorno risolvevamo noi, adesso sono in capo agli assessorati e ci vogliono anche 20 giorni». Andrea Martini, presidente di Venezia, ricorda la vicinanza di tante associazioni alla Municipalità sfrattata da Ca’ Farsetti: «Dopo la manifestazione di pochi giorni fa qualcosa si è mosso, fanno intendere che le deleghe torneranno. Noi comunque dimostriamo tutti i giorni che esistiamo e meritiamo di più».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia