«Quella maestra ci picchia in classe»

Venezia. Il racconto della mamma di una bimba che sarebbe vittima dei soprusi dell’insegnante. Aperta un’inchiesta
Il primo giorno di scuola alle gabelli
Il primo giorno di scuola alle gabelli

VENEZIA. «A mia figlia, che fa la prima elementare, quella maestra una volta ha sbattuto il quaderno in testa perché non si muoveva a scrivere». Parla una mamma dopo il caso della maestra violenta in una scuola del Veneto Orientale. Il suo racconto continua con altri particolari su quanto accadeva in classe. «Quando ho cercato di sminuire«, aggiunge la signora, «la bambina mi raccontò che l’insegnante non stava scherzando per niente e che le fece male, tanto che da quel giorno iniziò una serie di assenze di mia figlia da scuola perché non voleva vedere quella maestra».

La denuncia dei genitori di una scuola primaria del Veneto Orientale sta ora sconvolgendo le famiglie. Hanno puntato il dito contro una maestra supplente per maltrattamenti e metodi educativi eccessivamente violenti, ben oltre i modi semplicemente bruschi, messi in atto nelle classi a cui è stata temporaneamente assegnata, a contatto con bambini fra i 5 anni e mezzo e i 9 anni di età. Strattoni ai bambini, sollevati dal bavero per rimetterli in fila con gli altri, urla ravvicinate con l’intento di intimorirli o addirittura terrorizzarli, persino una situazione in cui un bambino è stato compresso con la testa contro il banco.

Ora, dal confronto meno omertoso fra i genitori, incoraggiati dalla determinazione del primo gruppo di mamme che hanno scelto di esternare le loro preoccupazioni, stanno emergendo ulteriori episodi che confermerebbero l’inclinazione dell’insegnante a utilizzare le mani e altri sistemi sbrigativi piuttosto che la persuasione fondata su argomentazioni e coinvolgimento degli alunni. Situazioni che, nella complessa dinamica pedagogica fra le quattro mura delle classi, andranno valutate dalla direzione scolastica sentendo prima di tutto cosa ha da dire in proposito la diretta interessata.

Intanto, il consiglio d’istituto, durante il quale si dibatterà sulla possibilità di allontanamento dalla scuola dell’insegnante, è stato fissato a fine mese.

Anche ieri, quando i bimbi avrebbero dovuto frequentare le lezioni con la maestra in questione, non sono mancate le crisi di pianto prima dell’ingresso in classe.

Ad aumentare la preoccupazione generale è stato un bimbo, di indole sempre stata molto tranquilla, che inspiegabilmente ha cominciato a punire i peluches con i quali giocava a casa mettendoli tutti in fila, come non aveva mai fatto prima. Alla richiesta da parte dei genitori, testimoni di questo bizzarro comportamento, del perché picchiasse i suoi giocattoli, il piccolo ha risposto che imitava la maestra in questione ripetendo persino le parole e le frasi d’intimazione e coercizione riferendo di averle sentite da lei.

«Abbiamo paura a lasciare i nostri bambini affidati a lei», confessano alcune mamme, «preferiremmo una sospensione dall’insegnamento finché non sarà chiarito cosa è successo e perché i nostri bambini non vogliono più andare a scuola». L’informazione è arrivata all’amministrazione comunale che sta verificando, con le sue fonti, la veridicità della segnalazione delle mamme. L’istituto sta facendo una verifica interna anche tenendo conto che la supplente non molto tempo fa insegnava in un’altra scuola primaria.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia