Quella domenica pomeriggio nasconde un delitto atroce
TREPORTI. Rosalia Molin, 25 anni e Paola Costantini, 29, scompaiono da Burano una domenica pomeriggio: il 27 ottobre 1991. Zia e nipote, escono accompagnate dal fratello di Rosalia, Nicola. Montano sul vaporetto per Treporti-Ricevitoria e all’arrivo si dividono: Nicola va al lavoro in una pizzeria di Ca' Savio. Le ragazze, che invece abeììvevano deciso di anadare a vedere un film a Jesolo, si avvicinano alla Fiat 126 che Rosalia tiene parcheggiata vicino all’imbarcadero.. Ma c’è un problema: qualcuno ha svitato e fatto sparire i bulloni di una ruota.
Sul posto arriva l'ex fidanzato di Rosalia, Nicola Alessandro, all’epoca 30 anni. Nicola si offre, spiegherà alla polizia, di andare a casa a recuperare i bulloni delle ruote della sua vecchia auto per fissare la ruota della 126 di Rosalia. E così dice di aver fatto. Al suo ritorno, però, le ragazze sono scomparse. Da allora, di Rosalia e Paola si sono perse le tracce. Tranne una: nel 1997, la patente di Paola Costantini viene ripescata in laguna.
Ma nel 2011 finisce in carcere per sfruttamento della prostituzione e spaccio di droga a minori Umberto Manfredi, 43 anni, barese residente da vent'anni a Jesolo, ex genero del boss Silvano Maritan. Manfredi chiede di collaborare raccontando reati di cui è a conoscenza e racconta pure questo all’ispettore Marco Padovan. Quindi viene riaperto il caso. Manfredi racconta alla polizia che le due donne sono state sepolte in un ex campeggio dove ora sorge un bar. Zia e nipote sarebbero state sequestrate da quattro uomini e condotte nel campeggio che si trova a Punta Sabbioni, poco distante dall'imbarcadero Actv di Treporti. Qui le cose sarebbero precipitate: Rosalia sarebbe stata uccisa da un colpo di pistola partito per errore. Manfredi dice durante un tentativo di violenza sessuale di gruppo. Colti dal panico, i quattro avrebbero deciso di liberarsi anche di Paola e di far sparire i corpi.
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