Quel rapporto affidato a giudici e avvocati
I soldi e l'abitazione, genitore e ragazzo divisi dal muro dell'interesse
DOLO.
La separazione, le denunce, la guerra in tribunale, l'angoscia, la rabbia e l'omicidio. Il rapporto tra padre e figlio, tra Moreno e Filippo, era degenerato negli ultimi mesi, approdato in tribunale, con punti di vista diametralmente contrapposti. «Avevamo anche chiesto al giudice di separarli, di affidare la casa di via Luigi Nono al figlio, o di trovargli un'altra sistemazione», spiega l'avvocato civilista del ragazzo, Gloria Mariano. Nel 2009 Moreno Longo e Sabrina De Zanette si lasciano. Filippo sta con il padre anche se va spesso dalla madre a Cazzago. A settembre-ottobre 2010 il padre, esasperato da un figlio che, spiega, non studia e non lavora, decide di non dargli più soldi ed è intenzionato a cacciarlo di casa. La tensione sale e scende dentro e fuori i tribunali. A ottobre il ragazzo si rivolge al suo avvocato, la Mariano, per fare causa al padre. Dei primi giorni di novembre 2010 è invece la denuncia per minacce che il padre presenta ai carabinieri di Dolo. Nella denuncia si legge che il figlio aveva lo aveva minacciato con il coltello. Longo precisa anche che, nella complicata vicenda famigliare, l'ex compagna non perde occasione per «aizzare» - usa proprio questo verbo - il figlio contro di lui. Dice di aver paura dei comportamenti del figlio. C'è anche chi gli consiglia si presentare una denuncia al giorno, ad ogni minaccia, ma Longo desiste. Secondo gli amici più stretti Moreno era esasperato perché il figlio - spiegava - non si impegnava: non studiava e lavorava saltuariamente. Da ultimo nello stage al mobilificio di Dolo. Il padre si lamentava che il ragazzo stava sempre al pc e inoltre che non accettava la sua nuova relazione di coppia, anzi se poteva metteva i bastoni tra le ruote. Nelle ultime due settimane gli avvocati Gloria Mariano (per il ragazzo) e Alessandra Tusset (per il padre) stavano cercando un accordo: la transazione di una somma di denaro sufficiente per poter acquistare una casa per Filippo e la madre, e chiudere con l'assegno di sostentamento di 600 euro deciso dal tribunale. Ma è un confronto che non si è chiuso. Una battaglia legale in cui tutti hanno perso. (f.fur.)
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