«Quei sindacalisti non vi dicono la verità»
«Qualche singolo sindacalista veicola messaggi falsi e tendenziosi, in una visione arcaica della rappresentanza. E cerca sempre, solo e comunque la contrapposizione. La realtà è davvero diversa da quella che vi viene rappresentata dai soliti noti». Nuova polemica sui rapporti tra il sindaco Luigi Brugnaro e i sindacati della Funzione pubblica. Il nuovo casus belli è una lettera inviata dal Brasile, dove si trova in vacanza, a tutti i lavoratori del Comune e firmata Luigi Brugnaro. Ancora una volta il sindaco si rivolge direttamente ai dipendenti, adesso sulla questione dei premi, delle valutazioni e delle «Idee vincenti». Nuovo criterio che dovrebbe secondo l’amministrazione identificare le persone capaci fra tutti i dipendenti.
«La ricorsa alle diffide», attacca Brugnaro, «che poi sono 717 e non 1300 come annunciato dai “soliti noti”, ora ai ricorsi (promossi sulla singola valutazione, solo per chiedere agli iscritti un ulteriore “atto di fede”), poi a presunte azioni legali, è una modalità che non dimostra certo le “buone intenzioni” che servirebbero per arrivare ad un Accordo. Abbiamo registrato persino la completa mistificazione di una sentenza del Giudice del Lavoro che non ha considerato affatto, né discriminante, né anti-sindacale la condotta dell’Amministrazione».
Il sindaco prova a spiegare perché la conflittualità non sia utile in questa fase: «È il tempo della trattativa, non dei conflitti. Siamo a disposizione, con umiltà, perché, attraverso un dialogo costruttivo, si possa trovare un Accordo che rimetta al centro le capacità di ognuno di Voi all’interno di una macchina amministrativa più efficiente. È necessario uno slancio per recuperare il rapporto con i Cittadini e per creare quel contesto lavorativo nel quale ciascuno di Voi ritrovi il senso di appartenenza e l'orgoglio di essere dipendenti comunali».
E lancia un messaggio preciso: «Chi deciderà di starsene sull’Aventino, di chiudersi a riccio o mettersi in trincea per una campagna politico-elettorale permanente non fa, né il bene dei lavoratori, né quello della Città, e se ne assumerà la responsabilità. Tanto male hanno fatto in questi anni le sirene della contrapposizione e del conflitto».
Tentativo di instaurare un rapporto diretto con i dipendenti. Tra i quali serpeggia in questi giorni un diffuso malumore per i criteri adottati sulle valutazioni. «Adesso risponderemo con una lettera unitaria, firmata da tutti i sindacati a parte la Cisl», risponde Luca Giordano, segretario della Cgil, «intanto vorrei dire che si continua con un metodo che non va bene. Secondo Brugnaro il Comune è lui. Parla direttamente con i lavoratori ma non per illustrare la sua strategìa». Il sindaco ricorda che la sua amministrazione ha invertito la rotta. «Abbiamo iniziato a rimettere in ordine i conti del Comune, riorganizzando la macro e la microstruttura», scrive ancora nella lettera, «con una rotazione del 62% dei dirigenti e del 42% delle posizioni organizzative. Stiamo pagando l’inefficienza, le scelte spesso ideologiche delle precedenti amministrazioni e gli 800 milioni di euro di debito ereditati che pesano molto sul nostro operare, ma siamo fermamente convinti che proprio da ognuno di Voi, di noi, possa partire la riscossa della Città». Ma sui numeri i sindacati non sono d’accordo.
«Il sindaco non dice», attacca Giordano, «che i dipendenti che hanno accettato la sua regalìa e i soldi dati per Idee vincenti, a volte francamente imbarazzanti, sono meno di quelli che l’hanno rispedita al mittente. Questo dovrebbe insegnargli qualcosa». (a.v.)
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