«Quei cassonetti pericolosi sono diventati un incubo»

Oriago. Denuncia dei residenti delle vie Pellestrina e Lago di Bracciano «All’incrocio non si vede nulla, molti anziani e bimbi in bici rischiano la vita»

ORIAGO. «Quella decina di grossi cassonetti condominiali piazzati con l’avvio del sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta rischia di provocare incidenti gravissimi. Se ci scappa il morto all’incrocio fra via Lago di Bracciano e via Pellestrina riterremo responsabili di tutto Veritas e il Comune di Mira». Ieri un anziano è caduto frenando improvvisamente all'incrocio procurandosi contusioni.

A denunciarlo sono i residenti di via Pellestrina e via Lago di Bracciamo, che vivono questa situazione come un incubo da settimane. «Uscire da via Lago di Bracciano per immettersi in via Pellestrina», spiegano Giuseppina Corrò, Giovanna Marcato, Graziella Bugno, Nerio Vanzan e Laura Frezza, «è come giocare alla roulette russa. Non si vede nulla sulla propria destra a causa dei cassonetti condominiali e si deve rischiare di buttarsi in strada pregando che vada bene. Molti bambini e anziani in bicicletta rischiano di finire sotto le ruote di furgoni o auto. Abbiamo chiesto al Comune e Veritas di intervenire, ma finora non abbiamo avuto alcuna risposta. Siamo pronti ad andare a protestare davanti al municipio. Ora basta».

I residenti spiegano che quei cassonetti condominiali sono stati imposti senza alcun confronto con gli abitanti del quartiere. Sempre sul versante della raccolta dei rifiuti porta a porta arrivano altre proteste questa volta dagli esponenti delle opposizioni con i consiglieri comunali del gruppo misto Fabio Zaccarin e quelli del Pd Gabriele Bolzoni e Maurizio Barberini. «Non deve piacere molto all’amministrazione del M5S di Mira», spiegano, « la classifica che mensilmente il Gruppo Veritas pubblica sul suo sito ufficiale. L’ultima graduatoria dei comuni top ten vede in pool position ben 7 comuni che hanno adottato il sistema a calotta, lo stesso che la giunta Maniero ha dismesso invece di ampliarlo su tutto il territorio mirese. Non ci sono più dubbi: la raccolta porta a porta è stato uno sfizo" portato avanti senza coinvolgimento dei cittadini, che ha inflitto ai miresi migliaia di bidoni in giro e disagi in casa e sulle strade. E con ingenti costi».

Alessandro Abbadir

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