Quattromila i ciclisti a Mestre
Su alcune direttrici (Castellana/Terraglio e Caneve/Bissuola) i numeri sono in deciso rialzo. Nelle altre sono sostanzialmente invariati rispetto allo scorso anno. Ma il dato complessivo è di un aumento di biciclette in circolazione a Mestre, che in questa fine di settembre sono tornate in una giornata tipo a superare le 4 mila unità. Il conteggio lo hanno fatto gli Amici della bicicletta di Mestre che tutti gli anni contano i passaggi di velocipedi in varie zone del centro di Mestre. Rispetto alle 3.243 biciclette contate lo scorso anno nella rilevazione del 21 settembre 2015, si nota quest’anno, nel conteggio effettuato lo stesso giorno, esattamente un anno dopo, l’aumento a 4.136 biciclette in circolazione. Le zone dove aumentano maggiormente i transiti di bici sono l’area tra via Caneve e via Bissuola e quella tra via Castellana e il Terraglio, nella zona dei Quattro Cantoni.
Settecento e 91 i passaggi in due ore vicino all’istituto Pacinotti; 704 ai Quattro Cantoni. E ancora 633 passaggi di bici tra via Fradeletto e viale Garibaldi, zona di Mestre che è attraversata da una delle più insidiose piste presenti in città. Altri 450, in lieve aumento rispetto al 2015, i passaggi al passaggio a livello di via Gazzera Alta, unico percorso sicuro per i ciclisti che arrivano dalla Miranese e vogliono evitare il difficile attraversamento del cavalcavia della Favorita. 625, in lieve calo, invece i passaggi tra viale San Marco e via Colombo, quest’ultima zona ufficialmente preclusa al passaggio delle bici da quando la strada è riservata al passaggio di bus e tram diretti a piazzale Cialdini. In lieve calo nella giornata del 21 settembre i passaggi lungo la pista più vecchia della città, quella di via Dante che collega con la stazione ferroviaria di Mestre e Marghera attraverso il sottopasso che è una delle zone dove sono stati chiusi gli accessi ai binari ferroviari, per motivi di sicurezza.
I dati diffusi dagli Amici della bicicletta fanno ben sperare per una ripresa della ciclabilità in città dopo i grossi investimenti sul Biciplan delle passate amministrazioni che hanno portato a più di 100 i chilometri di piste in città. Nel 2013 Mestre era arrivata a contare nella giornata del conteggio del mese di settembre, durante la Settimana della mobilità sostenibile, 5.600 velocipedi. Nel 2014 il numero era sceso a 4.631. Nel 2015, il crollo: 3.243 bici in circolazione a Mestre. In due anni, una bici su due è rimasta in garage. Conseguenza del fatto che tante piste sono da manutentare e sistemare e anche del fatto, che senza una campagna massiccia per l’uso delle ciclabili e il rispetto del Codice stradale. Tanti utilizzatori hanno finito con l’abbandonare i percorsi protetti, dove spesso si trovano auto in sosta vietata o passano motorini, per l’uso delle strade urbane. Una sorta di “anarchia” stradale, che reclama campagne informative e pure sanzioni. (m.ch.)
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