Quattro ragazze accusate di stalking Tutte residenti tra Favaro e Campalto

Decine di sms offensivi, telefonate minatorie, anche qualche spintone e soprattutto tirate di capelli, comportamenti che sarebbero durati per mesi e così è scattata l’accusa di stalking, in italiano atti persecutori, di quattro ragazze ventenni nei confronti di una loro conoscente che ancora non ha compiuto 18 anni. Tutte sono residenti tra Favaro e Campalto.Così, il giudice veneziano Giuliana Galasso, su richiesta del procuratore aggiunto Carlo Nordio, ha emesso tre provvedimenti che impediscono alle indagate di avvicinare la parte offesa. Per la quarta ragazza nessun provvedimento perché abita nello stesso condominio della parte offesa e non si poteva evidentemente impedirle di andare e venire da casa sua, dove abita con i genitori, vista la giovane età.
Ieri, sono state interrogate dal magistrato alla presenza dei loro difensori – gli avvocati Giorgio Pietramala, Francesco Schioppa e Alessandro Doglioni – e hanno sostanzialmente respinto le accuse, confermando di aver litigato con la minorenne, ma di non essere mai giunte alle mani e sostenendo che la giovanissima a sua volta le avrebbe minacciate e offese. Insomma, liti tra ragazzine, spesso incoraggiate dai genitori che, invece di intervenire sulle proprie figlie per stroncare sul nascere le liti, le avrebbero sostenute e a loro volta litigato per difenderle. Tra le quattro c’è anche Angela Talpo, la più «anziana» con i suoi 22 anni, mentre le altre due raggiunte dal provvedimento hanno 20 e 21 anni.
La Talpo ha già collezionato due condanne, seppur minimizzando i danni, visto che il suo difensore è fino ad ora riuscito a raggiungere l’accordo con il pubblico ministero per patteggiare la pena. Un anno e quattro mesi per una tentata rapina a Marghera e un altro anno e otto mesi per una rapina a Mestre. Nel primo caso con due amici aveva tentato di portare via una cancellata in ferro con un furgone, rubandolo in una ditta alla Banchina dei Mulini; nel secondo caso, sempre assieme a un gruppo di amici, era accusata di aver rapinato un extracomunitario, pony express per la pizzeria mestrina «Alì Babà».
Alla minorenne sarebbero arrivate decine di messaggi di morte, poi telefonate ad alcune delle quali avrebbe risposto anche la madre della ragazzina; quindi il 13 febbraio una delle indagate avrebbe avuto un incontro ravvicinato e ancora una volta sarebbero volate minacce; infine il giorno successivo la lite con gli spintone e le tirate di capelli alla presenza del fidanzato della minorenne. Tutto questo perché al gruppo la giovanissima sarebbe stata antipatica e, inoltre, per gelosia a causa del giovane fidanzato che sarebbe stato conteso.
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