Quattro ore di blocco, martedì "nero" in aeroporto per i servizi a rischio
MESTRE. Quattro ore di blocco totale martedì 5 luglio, dalle 12 alle 16, per convincere le compagnie di handling del Marco Polo a riconoscere la “clausola sociale” nel passaggio dei contratti di gestione dei servizi per lo scalo di Tessera: oggi gli operatori del ricevimento bagagli dello scalo veneziano sciopereranno per l’ennesima volta, continuando uno scontro che prosegue da mesi e per il quale ancora non si vede una realistica soluzione. Anzi, stando alle dichiarazioni dei sindacati alla vigilia della protesta, il periodo più recente ha visto un sensibile peggioramento di efficienza ed efficacia della risposta ai viaggiatori, che molto spesso (oltre un volo ogni due) si sono ritrovati ad aspettare borse e zaini ai nastri anche per una quarantina di minuti, disattendendo ampiamente le normative Save e quelle imposte da Enac.
«Questo è solo un esempio di quanto i servizi siano a rischio», tuonano i sindacati. «L’ufficio per i bagagli smarriti è in una situazione preoccupante: Wfs e Gh hanno unificato la propria attività, ma di fatto copre tutto la prima, che fino a ieri macinava numeri ben inferiori alla seconda (in un anno 1.300 pratiche totali di tutti i vettori, contro le 1.500 dello stesso periodo che Gh ha firmato solo per Air France) e che oggi si ritrova sotto organico, con nove lavoratori “storici” ai quali sono stati affiancati soltanto tre rinforzi, mentre i due uffici precedenti contavano 18 operatori».
Le sigle lamentano anche una scarsa disponibilità a scendere a patti con il prefetto, che nelle scorse settimane aveva ammonito le compagnie ordinando almeno di correggere le liste presentate ai rappresentanti dei lavoratori, risultate errate.
Lo sciopero di oggi, che dovrebbe registrare un’adesione massiccia (decine i dipendenti a rischio, con una trentina di lettere di licenziamento già ventilate), rischia di venire disinnescato dal ricorso agli impiegati stagionali: come successo in passato, potrebbero essere richiamati in gran numero. Una simile eventualità, già prefigurata dalle sigle sindacali, porterebbe questa volta alle denunce per comportamenti antisindacali e ad un nuovo sciopero di otto ore.
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