Quattro musei aperti a Natale e Capodanno «Turisti più esigenti»

Si tratta di Ducale, Correr, Ca’ Pesaro e Museo del vetro La presidente dei Musei civici: «È la vocazione della città»

VENEZIA. Musei aperti il giorno di Natale e il primo gennaio. Non tutti, ma quattro sì - Palazzo Ducale, il Correr, Ca’ Pesaro e il Museo del Vetro - con orario dalle 11 alle 19, per accogliere i turisti come si usa nelle grandi metropoli, dove la cultura non dorme mai.

La decisione, caldeggiata dal sindaco, è stata annunciata ieri dalla presidente della Fondazione Musei Civici, Maria Cristina Gribaudi, all’interno di un ragionamento più ampio sul nuovo corso delle sedi espositive veneziane che conta, tra le altre cose, il coworking e l’wi-fi, e ora anche l’apertura durante i due giorni fatidici nei quali, fino all’anno scorso, i musei della città restavano chiusi.

«In accordo con l’amministrazione comunale abbiamo deciso di offrire maggiori opportunità a chi viene in laguna per le festività natalizie e quindi di tenere aperti quattro musei nel giorno di Natale e del primo gennaio» spiega la presidente «Con questa iniziativa la Fondazione Musei si sta adattando a un pubblico che di anno in anno diventa sempre più esigente».

Chiudere i principali musei della città in faccia ai turisti che magari vengono a Venezia solo per due o tre giorni è sembrato, oltrechè uno sgarbo, anche un provvedimento poco lungimirante. Di qui la decisione di aprirne al pubblico almeno quattro, con un orario che tenga conto della festività, e dei maggiori flussi.

«Dare più opportunità ai visitatori significa andare incontro alla vocazione turistica della città con la quale facciamo i conti in un contesto internazionale. Studiando i nostri visitatori ci siamo resi conti che dobbiamo adattarci e dare un servizio sempre migliore. Ci sono messaggi molto chiari che non possiamo far finta di non vedere, come ad esempio la riscoperta del museo da parte della famiglia».

Le iniziative del presidente, alla guida da nemmeno un anno, si sono mosse in questa direzione istituendo, ad esempio, la possibilità di allattare alle madri. «Così il museo diventa parte attiva della città» continua Maria Cristina Gribaudi «in una tematica di apertura dei musei al mondo». (m.pi.)

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