Quattro lavoratori in nero sui campi di radicchio

Chioggia. Controlli dei carabinieri, tre aziende stangate: maxi multa e denuncia Nei guai anche il titolare di un maneggio: aveva assunto uno straniero irregolare
Di Diego Degan

CHIOGGIA. Sei lavoratori in nero, uno solo dei quali straniero, e quattro titolari d’azienda, tutti italiani, denunciati e sanzionati. È il bilancio di un controllo eseguito nella giornata del 21 aprile dai carabinieri del Nucleo dell’Ispettorato del lavoro di Venezia, in collaborazione con il personale della stazione dell’Arma di Chioggia, nei riguardi di attività imprenditoriali situate nel territorio comunale, al fine di contrastare il fenomeno del lavoro nero, specie nell’ambito dell’agricoltura dove l’impiego di manodopera non in regola contribuisce nettamente a creare forti disparità sulla competitività tra le aziende, anche per via degli scarsi (talvolta addirittura inesistenti) margini di guadagno sui singoli prodotti.

Nell’ambito delle verifiche a campione, sono state controllate tre aziende agricole che si occupano di coltivazione del radicchio, nelle quali sono stati trovate al lavoro sei persone. Quattro di queste sono risultate non in regola con la normativa sociale, previdenziale e di sicurezza nei luoghi di lavoro, circostanza che ha portato i carabinieri a comminare, ai rispettivi titolari delle aziende, sanzioni per un totale di 11.100 euro.

I tre imprenditori sono stati anche denunciati a piede libero per omessa valutazione dei rischi aziendali, violazione connessa alla presenza di personale irregolare che, ovviamente, non può essere formalmente istruito in materia di sicurezza ed è, quindi, più esposto a rischi di infortunio.

Unico aspetto positivo della vicenda per gli imprenditori è che l’attività delle aziende in questione non è stata sospesa.

Analoghi provvedimenti sanzionatori sono stati presi nei confronti del titolare di un maneggio dove sono stati trovati due lavoratori in nero, di cui uno straniero privo del permesso di soggiorno. Per questo motivo il datore di lavoro è stato denunciato, in stato di libertà, per impiego di manodopera clandestina, oltre che per omessa formazione dei dipendenti in materia di sicurezza e omessa valutazione dei rischi aziendali, con applicazione della normativa previdenziale che prevede la maxisanzione di tremila euro.

Lo straniero irregolare, dopo gli accertamenti di rito, è stato espulso dal prefetto di Venezia e, con ordine del questore, gli è stato ordinato di lasciare il territorio dello Stato entro pochi giorni dalla data del provvedimento.

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