Quattro confronti pubblici campagna infuocata su Fb
Nei dibattiti i candidati hanno soprattutto esposto i loro programmi elettorali Sui social scambi di accuse, polemiche e poi le querele. Quattordici le liste
Porcile Lorenzo /Piazza Martiri della libertà, Mirano/Morsego/ vedute della piazza e del muniucipio di Mirano
MIRANO. Campagna elettorale infuocata su Facebook, fin troppo pacata sulla piazza reale. Leoni da tastiera li definirebbe qualcuno. Di minacce e insulti, finiti anche a querele, non si è trovata traccia nei quattro confronti tra candidati organizzati da associazioni e aziende del territorio. Dibattiti poco incrociati, serviti più che altro per esporre il proprio programma elettorale, senza troppi contradditori.
Per chi li ha organizzati (Confcommercio, Legambiente, l’agenzia ExoZero1 e i cattolici di Acli, scout e collaborazione pastorale) è stato comunque un esercizio utile per capire gli orientamenti degli aspiranti sindaci nei rispettivi campi d’azione: commercio, ambiente e viabilità, giovani. Gli altri temi affrontati, sui giornali e negli incontri sul territorio: il rilancio delle frazioni e delle periferie, il mantenimento e il potenziamento dei servizi, il futuro della viabilità e dei trasporti, un nervo sempre scoperto per Mirano, che aspetta ancora i soldi di compensazione del Passante. E poi la sicurezza, nonostante Mirano si confermi una delle città più sicure del territorio, il problema della casa e la fuga delle giovani coppie, con l’invecchiamento progressivo della popolazione che fa di Mirano il comune più vecchio del comprensorio.
Giorgio Babato ha puntato molto sul solco tracciato con gli ex alleati del centrosinistra: ora corre da avversario insieme ad Annamaria Tomaello, dimessasi da vicesindaco. I centristi lo seguiranno in toto? Stefano Tigani ha puntato tutto sulla novità: è il volto nuovo di questa competizione e nonostante per un tratto di strada sia stato affiancato da Fratelli d’Italia, sfoggia la natura civica del suo Movimento cittadini Mirano. È forse stato uno dei più presenti sui social e nelle iniziative di piazza. Marco Marchiori è partito da ex 5 stelle per arrivare a sposare la causa civica e indipendentista veneta: ha giocato all’attacco su alcuni temi lanciati dal Pd e dalla giunta uscente, già affrontati da consigliere d’opposizione insieme a Giampietro Saccon.
Alberto Semenzato non ha avuto paura a rimettersi in campo in continuità con il suo mandato da vicesindaco: si ripropone per ripartire da dove è stato interrotto, a cominciare dalle sue ordinanze antidegrado che gli hanno valso l’appellativo di “vicesindaco sceriffo”. MariaIA Rosa Pavanello punta alla riconferma: il programma del 2012 aveva respiro decennale, oggi chiede il voto per proseguire sulla strada tracciata e a chi questo mese l’ha attaccata per i suoi tanti incarichi fuori Mirano, lei ha risposto: «Non si fa il sindaco seduti in ufficio».
Maria Giovanna Boldrin si pone come guida di un centrodestra dalla forte impronta civica: con lei c’è, per esempio, il patron del Summer Festival Paolo Favaretto, che a Mirano non ha bisogno di presentazioni, mentre anche Forza Italia appare quasi interamente rinnovata e in forte discontinuità con il passato. Antonio Milan ha improntato la sua campagna elettorale sull’alternativa di governo: i 5 stelle corrono con gli stessi obiettivi e le regole interne di 5 anni fa: cambiare rotta, rompere gli schemi. E per farlo assicurano: niente apparentamenti in caso di ballottaggio.
Infine Luigi Gasparini, che ha risuscitato la sinistra critica, autonoma e alternativa al Pd, non fa mistero di correre per mettere i bastoni tra le ruote a Pavanello, un tempo alleata, oggi quasi più nemica che rivale.
Quattordici le liste che sostengono gli otto candidati.
Filippo De Gaspari
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