Quattro case trasformate in alberghi
Quattro appartamenti trasformati in alberghi. Due delibere che la giunta ha presentato ieri in commissione Urbanistica, dopo avere ricevuto il parere contrario della Municipalità. Protestano le opposizioni. Ma la maggioranza va avanti. «Atto dovuto», hanno detto ieri in commissione i rappresentanti della Lista Brugnaro Renzo Scarpa e Maurizio Crovato. «Le prime due delibere di Urbanistica portano avanti due cambi d’uso. La giunta Brugnaro difende questa città solo a parole», replica Nicola Pellicani. «La maggioranza vota a favore, alla faccia delle sbandierate politiche a favore della residenza. La realtá, come sempre, si vede nei fatti e non nelle parole», gli fa eco Andrea Ferrazzi (Pd). Un caso che fa discutere. Due gocce nel mare, forse. Ma il mare è fatto di tante gocce. E se mai si comincia a cambiare rotta, si finisce in secca.
Due casi emblematici presentati dalla Direzione Urbanistica. Il primo riguarda la modifica d’uso di una unità immobiliare al secondo piano dell’hotel Biasin a Cannaregio, civico 1254, proprio accanto al ponte delle Guglie. La seconda chiede la «modifica dell’utilizzazione in atto di tre unità immobiliari situate al primo piano in Castello, calle delle Rasse, ai civici 4588-4590/A».
La Variante al Piano regolatore della Città Antica vincola (articolo 21) alla destinazione residenziale per i piani superiori a quello terreno le abitazioni che abbiano superficie inferiore a 120 metri quadrati. Legge che subito ha trovato l’ “inganno”. Qualche riga dopo, nelle norme tecniche attuative, è prevista già la possibilità di deroga. «Nelle unità edilizie ove almeno i due terzi abbiano destinazione diversa da quella abitativa può essere eccezionalmente concesso o autorizzato il mutamento d’uso delle parti restanti dell’edificio». Capito? Conviene controllare se al piano di sotto si svolge un’attività di affittacamere. In quel caso la residenzialità è a rischio. Serve «il parere della Commissione scientifica» (?) e poi il voto del Consiglio comunale. Ma si può fare. Così gli appartamenti si trasformano in alberghi, affittacamere e case per turisti. Una storia già vista. Che negli ultimi 10-15 anni ha ridotto la città a un dormitorio, espellendo i residenti. Le due delibere hanno avuto parere contrario dalla Municipalità di venezia. Mentre i dirigenti (Vincenzo De Nitto, Paolo Bullo e i vertici della Segreteria generale e Direzione del Territorio) hanno dato parere favorevole, così come l’assessore Massimiliano De Martin. «Le tre unità immobiliari risultano sfitte», scrivono. Dunque tutto è regolare». Le delibere vanno adesso in Consiglio comunale.
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