Quattro auto a fuoco sono della stessa famiglia
Annone. Un altro rogo pochi giorni fa, tutte le vetture appartengono ai Braidich Il proprietario: «Non ho subìto minacce ma è chiaro che ce l’hanno con noi»

ANNONE. Due incendi in una settimana, nel mirino la stessa famiglia. I carabinieri di Annone Veneto e Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, stanno indagando su quanto accaduto ieri notte a Frattina di Pravisdomini, nel Pordenonese, a 200 metri dalla chiesa vecchia di San Vitale di Annone, dove è stato dato fuoco a quattro vetture appartenenti a un componente della famiglia Braidich, il cui figlio 18enne ha avuto un litigio al telefono a cavallo di Ferragosto. Gli inquirenti hanno messo in relazione questo episodio con un precedente che risale appena a una settimana fa. A Pramaggiore, in pieno centro, è stata incendiata un’Audi di proprietà del cugino della vittima di ieri.
Il movente di questi episodi, per le forze dell’ordine, potrebbe essere di natura economica. L’incendio delle quattro vetture in via degli Alpini 4 a Frattina è avvenuto alle 2 di ieri mattina. Ad accorgersi del rogo un vicino della famiglia Braidich che abita lì di fronte. Le fiamme hanno avvolto e distrutto quattro vetture: una Ford Focus, una Mercedes Slk, una Fiat 600 e una Fiat Qubo. Erano tutte automobili un po’ datate, e per questo la stima dei danni, secondo la Procura pordenonese, non supera i 30 mila euro. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco del comando provinciale di Pordenone e i carabinieri di Azzano Decimo. Le fiamme erano ben visibili dalla vicina Annone, e hanno riguardato anche la recinzione del piccolo condominio. Semidistrutta la siepe.
Secondo gli accertamenti tecnici compiuti dai pompieri il rogo si è sviluppato dalla Qubo, ma quasi certamente è stata adoperata una sostanza accelerante. Manca solo la conferma dalla relazione dei pompieri di Pordenone. Delle quattro vetture incendiate solo la Qubo, tra l’altro, è stata rimossa per essere subito sottoposta ad accertamenti più approfonditi. Ieri mattina, a qualche ora dall’incendio, sul parcheggio si avvertiva un odore di gasolio. «È chiaro che ci è stato fatto un dispetto», ha riferito il proprietario delle automobili, «io non ho subìto minacce. Ma ho raccontato ai carabinieri che mio figlio nei giorni scorsi ha avuto una lite al telefono».
L’episodio è collegato, secondo gli inquirenti veneti, a un altro rogo di automobile, di cui non si era saputo nulla, avvenuto una settimana fa a Pramaggiore. È stata incendiata un’Audi, di proprietà di un altro componente della famiglia Braidich, cugino del proprietario delle vetture andate a fuoco ieri. Non si capisce se tutta la famiglia Braidich sia stata presa di mira da rivali, oppure se sia in corso una lite ristretta ai membri del nucleo familiare.
Rosario Padovano
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