Quattordicesima per 72 mila pensionati veneziani

Quasi 19 mila la riceveranno per la prima volta, per più di 53 mila aumentata del 30%. Somme tra i 336 e i 655 euro
CARRAI - NONNI VIGILE ALL'ARCELLA
CARRAI - NONNI VIGILE ALL'ARCELLA

MESTRE. Assegno più sostanzioso per un pensionato veneziano su tre grazie all’accordo siglato lo scorso autunno dai sindacati dei pensionati e l’allora governo Renzi. Un accordo che ha previsto l’allargamento della quattordicesima agli over 64 con redditi compresi tra 750 e 1000 euro al mese e ha stabilito un aumento del 30% per chi invece già percepiva la somma aggiuntiva. Fino ad ora infatti la quattordicesima mensilità riguardava solo gli ex lavoratori con un reddito annuale inferiore ai 9.786,86 euro. Nel complesso nel Veneziano il provvedimento riguarda 72 mila pensionati.

Pensionati veneziani. Il prossimo assegno pensionistico arriverà sabato 1 luglio alle Poste, lunedì 3 nelle banche. Nel Veneziano la novità coinvolgerà 72.342 pensionati: 53.622 sono coloro che già percepivano la quattordicesima e che ora se la vedranno aumentare del 30% e 18.720 sono quelli che non la percepivano e che ora la riscuoteranno (pari a circa 1 pensionato ogni 10). L’allargamento della quattordicesima coinvolgerà soprattutto le donne (oltre 12mila) che sono quelle che generalmente in Italia hanno le pensioni più basse. «Per calcolare i limiti reddituali non si considerano il reddito della casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto, la pensione di guerra, i trattamenti assistenziali di famiglia, le indennità di accompagnamento e simili», spiegano dagli uffici dello Spi Cgil, dove in questi giorni stanno ricevendo molte telefonate di pensionati, «e neppure il reddito del coniuge non viene preso in considerazione».

2005.06.29, MARGHERA. Poste Centrali. Utenti in attesa. © Matteo Crosera / BERTOLIN. Richiesto da: Pellicani 2005.06.29, MARGHERA. Poste Centrali. Utenti in attesa. © Matteo Crosera / BERTOLIN. Richiesto da: Pellicani
2005.06.29, MARGHERA. Poste Centrali. Utenti in attesa. © Matteo Crosera / BERTOLIN. Richiesto da: Pellicani 2005.06.29, MARGHERA. Poste Centrali. Utenti in attesa. © Matteo Crosera / BERTOLIN. Richiesto da: Pellicani


Il rischio «Bonus 80 euro». La somma aggiuntiva è riconosciuta d'ufficio, non serve alcuna domanda. L’Inps la assegna in via provvisoria agli interessati in presenza delle condizioni prescritte dalla legge ma attenzione: successivamente verifica il diritto sulla base dei redditi consuntivi non appena disponibili. Potrebbe verificarsi quindi quel che è già successo con il bonus di 80 euro dati in busta paga ai redditi più bassi e poi chiesti indietro, in un’unica soluzione, perché poi, stando alle verifiche sul 730, un lavoratore su 8 non aveva il diritto a riceverli, anche se di poco rispetto alle soglie di legge.

Quali sono le somme? Il valore delle quattordicesime varia a seconda degli anni di contributi versati. I pensionati ex dipendenti del settore privato o pubblico e hanno fino a 15 anni di contributi riceveranno 336 euro; dai 15 ai 25 anni di contributi: 420 euro. Oltre ai 25 anni di contributi: 504 euro. I pensionati ex lavoratori autonomi fino a 18 anni di contributi riceveranno 336, dai 18 ai 28 anni di contribuiti: 420 euro; oltre i 28 anni di contributi: 504 euro. Grazie all’aumento del 30% i pensionati del settore pubblico e privato riceveranno 437 euro (fino ai 15 anni di contributo), 546 euro (dai 15 ai 25) e 655 (oltre i 25 anni). Per gli ex lavoratori autonomi la somma le somme sono le stesse, ma su tre soglie diverse: fino a 18 anni di contributi, dai 18 ai 28, oltre i 28.



L’accordo con il governo. «L’accordo dello scorso autunno», dice Rosanna Bettella, responsabile previdenza dello Spi Cgil del Veneto, «rappresenta un grande successo per i sindacati di pensionati anche perché. Oltre alla 14esima, ha previsto altre cose positive per i pensionati, come l'allargamento della no tax area. Di fronte a questa novità, però, possono sorgere molte questioni fra i diretti interessati. Siamo a disposizione per chiarimenti».

Equità sociale. Proprio nei giorni scorsi l’Istat, nell’ultimo rapporto sui redditi, ha rilevato che le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016, e tra queste l’aumento della quattordicesima per i pensionati e il sostegno di inclusione attiva, «hanno aumentato l'equità della distribuzione dei redditi disponibili nel 2016 (l'indice di Gini è passato dal 30,4 al 30,1) e ridotto il rischio di povertà (dal 19,2 al 18,4%)».

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