Quaranta lettere di fine locazione Scatta l’allarme rosso alla Cita

La Municipalità chiede un incontro urgente all’assessore Filippini, all’Inps (proprietario dei palazzi) e al prefetto per scongiurare gli sfratti, specie agli anziani. Silotto: «Può scoppiare una bomba sociale»
consiglio comunale marghera - MARIO SILOTTO consiglio comunale marghera
consiglio comunale marghera - MARIO SILOTTO consiglio comunale marghera

MARGHERA. Arriva una quarantina di lettere di fine locazione alla Cita e la Municipalità di Marghera chiede un incontro urgente a Comune e al prefetto per affrontare l’emergenza.

A sollevare il problema sono il vicepresidente Bruno Polesel e il delegato alla casa Mario Silotto. «Sono arrivate», spiega Polesel, «in questa ultima settimana poco più di quaranta lettere ad altrettante famiglie della Cita per fine locazione. Di fatto si tratta di circa 180 persone che rischiano di finire in strada in un periodo di crisi come questo».

L’ente che ha inviato le lettere per fine locazione nelle tre torri della Cita è l’Inps che ora ha la gestione degli immobili ereditata dall’Inpdap. La Municipalità però dà un l’altolà: «Queste lettere di fine locazione», dice il delegato alla casa Mario Silotto, «in un periodo di crisi e difficoltà come questo, rischiano solo di terrorizzare anziani e persone in difficoltà che la casa certamente non la possono comprare. Si tratta per la maggior parte di persone con pensioni sociali: siccome non avevano deciso di comprare l’appartamento, l’ente aveva pensato bene di venderli. Bisogna far ragionare gli enti ed evitare che trasformino queste scadenze di fine locazione che vanno da adesso fine a fine anno in sfratti esecutivi».

Polesel, che abita alla Cita, chiarisce le dinamiche della vicenda a cui ha assistito negli ultimi giorni. «Queste lettere di fine locazione che di fatto sono degli sfratti», dice, «sono arrivate ai residenti dopo che ovviamente sono state fatte proposte d’acquisto. Ma l’atteggiamento dell’Inps in molti casi è stato davvero cinico. Gli incaricati hanno chiesto a molte persone di riconsegnare le chiave della casa immediatamente e tanti sono scoppiati in lacrime. Non ci si può comportare in questa maniera. Speriamo che l’Inps non voglia procedere con l’ausilio della forza pubblica e che non si comporti più così».

Sulla vicenda si sta muovendo anche Don Nandino, parroco alla chiesa della Cita, cercando di dare sostegno agli anziani in difficoltà. Alla Cita la questione sfratti si è fatta sempre più grave negli ultimi anni, da quando cioè l’ente proprietario di alcune delle torri, prima l’Inpdap ora l’Inps, aveva cominciato a chiedere i soldi di bollette energetiche mai pagate nel corso dei decenni. Le somme si sono trasformate in morosità ma la Municipalità finora è sempre intervenuta congelando i provvedimenti, in accordo con la Prefettura. Anche in questo caso di fine locazioni, si intende proseguire su questa strada. «Abbiamo chiesto un incontro urgente», dice Silotto, «all’assessore Bruno Filippini, al prefetto e all’ Inps per evitare che scoppi una vera e propria bomba sociale».

Alessandro Abbadir

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