Quaranta chili di esplosivo in casa Cinquantenne finisce in manette

Camponogara. Il materiale era contenuto in un proiettile, l’uomo aveva anche una baionetta Arrestato per detenzione di armi da guerra, i carabinieri indagano sui legami con i pregiudicati

CAMPONOGARA. I carabinieri hanno arrestato il 50enne di Camponogara Silvio Baldan per detenzione di armi da guerra. In casa aveva un proiettile con quaranta chili di esplosivo all’interno. Inoltre, c’era pure una baionetta. Il pubblico ministero di Venezia Giorgio Gava ha chiesto la convalida dell’arresto e Baldan verrà interrogato domani dal giudice veneziano Roberta Marchiori alla presenza del suo difensore. Anche sulla base di quello che racconterà, delle risposte che fornirà, il magistrato deciderà se convalidare l’arresto e soprattutto se rimandarlo in una cella del carcere di Santa Maria Maggiore o concedergli gli arresti domiciliari.

L’accusa è grave perché gli è stato contestato il possesso di un’arma da guerra. Naturalmente, Baldan non ha alcuna possibilità di sparare o far esplodere il proiettile, ma lui o altri potrebbero svuotarlo e utilizzare i quaranta chili di esplosivo che contiene. Un’operazione pericolosa, ma c’è chi è in grado di farla senza nuocere. Poi, quell’esplosivo può essere utilizzato e proprio questo temono i militari dell’Arma che sono arrivati a lui. Le indagini non sono concluse: prima di tutto gli inquirenti vogliono ricostruire come Baldan, che lavora in una ditta di Scorzè, sia entrato in possesso di quel grosso proiettile. Ma soprattutto vogliono capire che cosa aveva intenzione di farne. Come voleva utilizzarlo? I carabinieri cercano di ricostruire quali rapporti abbia Baldan e se li abbia con pregiudicati della zona della Riviera del Brenta, dove spesso girano armi ed esplosivo utilizzati dalle bande per mettere a segno rapine o blitz contro i bancomat degli istituti di credito.

Giorgio Cecchetti

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