Quando le stelle sono spettacolo / FOTO

Nella notte di San Lorenzo le “Musiche per conferenze spaziali” di Deproducers: il frontman è un astronomo

MESTRE. I misteri del cosmo svelati da uno spettacolo totale che unisce elegantemente musica strumentale, immagine e divulgazione scientifica.

Con “Il planetario live – Musiche per conferenze spaziali” i Deproducers nella notte di San Lorenzo hanno conquistato il folto pubblico del Venice Sherwood Festival (4.000 spettatori) al Parco di San Giuliano, Mestre. È risultato vincente l’originale spettacolo della band formata da quattro musicisti e produttori d’eccezione: il coordinatore del progetto Vittorio Cosma (già collaboratore di Fabrizio De Andrè, Pfm e Roberto Vecchioni), Gianni Maroccolo (fondatore dei Litfiba e collaboratore di CCCP, Marlene Kuntz e Franco Battiato), Riccardo Sinigallia (Tiromancino, Niccolò Fabi e Max Gazzè) e Max Casacci (fondatore dei Subsonica, attualmente impegnato nella reunion di una storica formazione degli Africa Unite). Della formazione l’altra sera mancava solamente Max Casacci che è stato egregiamente sostituito da Roberto Angelini (cantautore, chitarrista e collaboratore di Niccolò Fabi ed Emma Marrone). Alla batteria c’era il bravo Rovinelli.

Il frontman dei Deproducers però non è un cantante ma il direttore del Planetario di Milano Fabio Peri che ha spiegato con linguaggio coinvolgente ed accessibile i misteri del cosmo. Lo scienziato è apparso fisicamente sul palco soprattutto tra un brano musicale e l’altro. Quando i musicisti suonavano, invece, gli spettatori potevano ascoltare la sua voce senza vederlo mentre sullo schermo sul palco scorrevano le suggestive immagini dell’Esa – Agenzia spaziale europea. Lo spettacolo, che sulla carta poteva sembrare fin troppo impegnativo per una platea di un festival estivo all’aperto, ha funzionato alla grande.

“Il Planetario Live” ha tenuto inchiodati alle sedie, in un ascolto concentrato e silente, gli spettatori. Merito della qualità dei singoli elementi dello show (il concerto, la proiezione delle immagini e la divulgazione scientifica) ma soprattutto del modo in cui sono stati uniti con eleganza ed armonia. Tutti bravi sul palco ma un plauso particolare va a Vittorio Cosma per aver ideato e coordinato il tutto e a Fabio Peri per aver rivelato doti che lo pongono a metà divulgatore e vero e proprio showman.

La musica tra rock progressive, minimalismo e atmosfere alla Ryuichi Sakamoto è risultata piuttosto varia passando da momenti riflessivi ad attimi di grande energia. C’è stato anche un momento cantato che ha visto Sinigallia dare voce ad una sognante versione di “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti. Un brano in sintonia con la serata perché ha spiegato Peri parafrasando Shakespeare: «Noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatte le stelle».

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