Quadri, pc e orsacchiotti all’asta degli smemorati
MESTRE. Caccia all’offerta tra pc portatili e macchine fotografiche. C’è chi partecipa per la prima volta e chi, invece, è un habitué delle aste giudiziarie, specialmente quelle a due passi da casa come la vendita straordinaria di oggetti smarriti all’aeroporto di Venezia, andata in scenamercoledì pomeriggio nella sede dell’istituto vendite giudiziarie di via Flaminia.
Lista scaricata dal sito internet in mano, oggetti interessanti sottolineati a matita, un ventaglio per farsi un po’ d’aria visto il caldo. In moltissimi hanno partecipato, e non per guardare, perché chi partecipa, nella maggior parte dei casi, va a colpo sicuro. Tanto che prima delle 15, ora del gong, in strada non si trovava più un posto libero. Protagonisti del pomeriggio, gli oggetti dimenticati nello scalo di Tessera e nei dintorni: la gente che deve prendere un aereo scorda un po’ di tutto, dalla cintura al quadro, dall’orsacchiotto della figlia alla carica per lo smartphone.
I più giovani sono interessati alla tecnologia e speravano di trovare cellulari di ultima generazione, o quasi, dimenticati da qualche smemorato. Ieri invece – fanno sapere dall’organizzazione – gli smartphone (che pure sarebbero tantissimi) non c’erano perché le nuove leggi in materia di privacy ne hanno complicato la vendita. Se ne contano tanti senza padrone, ma non è ancora chiaro quando e se verranno messi all’asta, dopo essere stati ripuliti dei contenuti. Occhiali da sole ce ne sono a pacchi, così come gli orologi magari tolti per passare qualche controllo e poi lasciati per la fretta dove si trovavano. In vetrina saponi (persino il Marsiglia per il bucato), smalti per le unghie, rasoi elettrici per farsi la barba, ma anche porta sigarette, souvenir di ogni genere acquistati chissà dove, una collanina con la madonna e il papa: dai gioielli agli accessori.
E poi il misura pressione da polso, altro oggetto da portare con sé durante un viaggio. Maschere di Carnevale? Ci sono anche quelle. Tra le cose più interessanti le fotocamere digitali, anche di queste ce n’erano in vendita decine, macchine fotografiche compatte e professionali: Canon, Panasonic, Nikon. Si parte da 40, 50, 100 euro. Poi il prezzo sale. Saper scegliere, però, non è da tutti, pena portarsi a casa una “patacca”. «Vengo ogni volta che posso», spiega una signora che sa il fatto suo, «le aste mi piacciono». «Mi serve un Pc» dice un signore che aspetta al caldo che esca il numero che ha scelto «non voglio acquistarlo nuovo così ho scorso la lista e ne ho visto uno che può fare al caso mio. Poi lo porto a mettere a posto ed è fatta, tanto alla fine anche se lo comperassi nuovo, dopo un anno sarebbe già vecchio». «Ho sempre trovato l’affare», racconta un’altra signora. Qualcuno è passato per curiosità, ma la maggior parte sa quello che cerca, l’ha già adocchiato e al momento opportuno alza la mano. Ed è fatta. I Pc sono in bella vista, di tutti i tipi e le marche. Si acquista anche in stock: 30 orecchini, 20 bracciali e così via. Si paga in contanti fino a 2999 euro, oppure con assegno non trasferibile. Possono partecip are tutti, basta avere con sé la carta d’identità. E generalmente, va via quasi tutto.
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