Quadri falsi a casa di un noto medico
di Carlo Mion
Centinaia di quadri falsi messi sul mercato per un valore di diversi milioni di euro e sequestrati dalla Procura di Padova. Un’indagine che dura da anni e che ha portato gli investigatori della polizia giudiziaria anche nell’abitazione di un noto otorino che lavora tra Mestre e Mirano. Nell’abitazione del professionista sono stati sequestrati quadri falsi di noti artisti. Si tratta di dipinti che se fossero veri avrebbero un valore, ciascuno, che varia dai ventimila ai trentamila euro.
L’indagine è coordinata dal pm Roberto D’Angelo. E’ iniziata dopo un primo sequestro avvenuto lo scorso anno nel Padovano. Un quadro di un noto pittore contemporaneo trovato sul mercato regolare.
Partendo da quel dipinto il pm D’Angelo e gli uomini della polizia giudiziaria sono risaliti ad altri dipinti, sempre falsi, e retribuito ad artisti contemporanei. Ben presto gli investigatori si sono resi conto che il giro di quadri falsi era ben più consistente di quanto fino ad allora scoperto. Non si tratta di falsi d’autore, che hanno un loro mercato e che vengono dichiarati tali da subito.
Passo dopo passo gli inquirenti sono arrivati in mezza Italia e sono iniziati i sequestri, quasi tutti compiuti in case di noti professionisti e di collezionisti d’arte. Tra le ultime perquisizioni, quella in casa del noto otorino, col sequestro di diversi quadri. Il medico ha detto agli investigatori che lui non sapeva che fossero falsi. Da capire se l’acquisto è avvenuto in buona fede, come del resto negli altri casi, oppure se sapeva che si trattava di quadri falsi.
Gli inquirenti padovani devono scoprire innanzitutto i vari responsabili del business, in parte già individuati, e inoltre come questo avveniva in tutti i suoi aspetti. Infatti non sempre chi acquista le opere d’arte false è in buona fede. Spesso l’acquisto avviene con lo scopo di tenere in “cassaforte” da privati i quadri, in attesa che assumano valore maggiore. Il che può avvenire in seguito alla morte dell’artista o per una maggiore quotazione del pittore.
Si tratta di operazioni illecite non nuove per il mercato dell’arte. Ma non è escluso che dietro ci sia solo l’azione di un gruppo di truffatori che, impiegando artisti non famosi, hanno messo sul mercato opere d’arte, con la complicità di esperti per la certificazione delle opere. E’ evidente che in entrambi i casi ci deve essere la collaborazione di esperti d’arte che si prestano a falsificare i certificati di autenticità dei quadri.
Due anni fa la Guardia di Finanza di Venezia sequestrò 5.000 quadri d’autore, tutti falsi. Vennero scoperti tra Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Riproducevano opere futuriste inventate di sana pianta da un pittore piacentino con la collaborazione di un collezionista e un noto esperto d’arte lombardo.
Oltre ai quadri, i finanzieri sequestrarono un macchinario per la riproduzione di famose opere appartenenti a pittori della corrente futurista. I contraffattori scoprirono i falsari seguendo i movimenti di un’insolita partita di opere dell’artista Osvaldo Barbieri Terribile,
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia