Quadrante, ora si vende Brugnaro e Marchi d’accordo su (quasi) tutto
MESTRE. Sorrisi e strette di mano. L’incontro tra Enrico Marchi, presidente di Save, e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, sancisce la pax nei rapporti tra Comune e società di gestione delo scalo aeroportuale.
Prove di intesa. Intesa alle porte su tanti temi, dopo anni di scontri. L’occasione per farlo capire è la presentazione della base di Easy Jet a Venezia, anticipata da un faccia a faccia tra presidente e nuovo primo cittadino. I temi sul piatto sono tanti e tutti importanti: Masterplan di sviluppo 2020 con la previsione di arrivare a 30 milioni di passeggeri ma soprattutto la vendita dei terreni del Quadrante di Tessera, la nuova viabilità, il terminal T2, il collegamento ferroviario con l’aeroporto dell’alta velocità.
Stop ai conflitti. «Quando mai abbiamo litigato?», fa notare subito Brugnaro. «Le elezioni sono finite, ora il sindaco sono io e il passato è altra cosa. Marchi l’ho sempre stimato come imprenditore in tempi non sospetti ed è un fuoriclasse che può aiutare il Comune ad avere una marcia alla città. Gestore pubblico o privato interessa poco, serve la difesa della competizione». Brugnaro ha poi ricordato che «il Comune darà un forte sostegno all’aeroporto, analizzando e pianificando in modo estremamente rapido i nuovi progetti di sviluppo, senza alcuna conflittualità, ma trovando invece buone ipotesi di accordo».
I temi per Marchi. Marchi si dice soddisfatto: «Rispetto al passato in cui i rapporti con la giunta comunale erano conflittuali, rilevo che oggi è l’amministrazione comunale ad essere meno conflittuale con Venezia e Save fa parte della città». Il presidente di Save elenca i temi di confronto con Brugnaro: «Dopo la panoramica, il rapporto è positivo. Sulla stazione ferroviaria mi auguro lo sblocco a breve con Ferrovie dello Stato e Governo per progettare assieme l’ultimo percorso, a minore impatto, che scende dalla linea attuale e poi risale verso l’aeroporto, con una stazione passante e minimo impatto ambientale e di costo. Spero si arrivi presto alla fase realizzativa. Sull’aeroterminal, le condizioni di cui parla il Comune trovano già risposta nell’accordo fatto con il commissario. Non ci sono problemi di rilievo e il fatto di tenere pubblico l’accesso al terminal acqueo e le compensazioni chieste sono in linea con i nostri progetti. Sul Quadrante stiamo studiando una programmazione compatibile con le aspettative del territorio e con le prospettive di un grande aeroporto continentale. Da Amsterdam a Parigi, gli aeroporti si trasformano in città aeroportuali. Noi abbiamo un pezzo di terreno a nord dove si può immaginare uno sviluppo con impatto ridotto e un grande progetto che permetta l’insediamento di funzioni che portino occupazione.
Terminal, accesso pubblico. Brugnaro spiega. «Sul Masterplan, le osservazioni del commissario sono state tutte accolte da Save. Noi abbiamo aggiunto una lettera che chiede ulteriori miglioramenti e precisazioni su tutto. Sul Terminal, volevamo vedere il progetto perché vogliamo garantire l’accessibilità pubblica al fronte lagunare e un collegamento con Burano e le isole. La questione dei rumori la teniamo costantemente sorvegliata. Sulla nuova viabilità ribadisco che la seconda pista non è all’ordine del giorno ma i terreni vanno tenuti liberi e va spostata l’attuale bretella. Noi prevediamo di utilizzare i 17 milioni di euro congelati per la porta di Gehry. Interventi strumentali alla realizzazione del Quadrante».
Quadrante, si vende. E i terreni d’oro di Tessera, annuncia il sindaco, saranno venduti nell’ambito del bando internazionale per creare a Tessera un grande parco tematico del divertimento. Questo significa, anzitutto, dire addio alla nuova sede del Casinò e forse anche al sogno dello stadio.
Brugnaro mette le mani avanti: «Non so, spero di no». Poi spiega: «Il Casinò non tornerà più a dare 100 milioni al bilancio comunale. Noi abbiamo perso un introito speciale e ora dobbiamo far tornare il Casinò un’azienda normale, rimettendolo in sesto, incorporando le tre proprietà pubbliche. E vendiamo i terreni del quadrante per chiudere l’esperienza dell’azienda immobiliare che ha i mutui aperti. Siamo abbastanza autonomi per muoverci ma se troviamo un accordo con Save è meglio».
Tav, fermata Mestre. Infine la Tav fino all’aeroporto: «Ribadisco che per noi la fermata principale è a Mestre», dice Brugnaro. «Poi la linea proseguirà fino all’aeroporto. Non si parla più di un passaggio in gronda ma di un passaggio parallelo alla bretella autostradale. All’altezza della futura seconda pista si va in sotterranea fino a dentro l’aeroporto. Su questo siamo d'accordo con Marchi. Noi come Comune siamo contrari alla riattivazione della linea dei Bivi che non serve: meglio rafforzare la Gazzera e potenziare il Porto da Fusina, creando un sistema metropolitano».
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