Quadrante in vendita, Masterplan i partiti ora pretendono chiarezza
Quadrante in vendita; previsioni di una cittadella aeroportuale per i 12 milioni di passeggeri annui previsti dal Masterplan Save; il tramonto delle ipotesi stadio e nuovo Casinò e la novità di un parco tematico su cui la giunta Brugnaro pensa di organizzare un bando internazionale. L’incontro di lunedì tra Marchi e Brugnaro, preludio ad una intesa tra Save e Comune, riporta gli occhi di tutti i partiti sui terreni agricoli di Tessera, una delle due grandi aree di sviluppo della città. Infiamma il dibattito.
«Sulle funzioni di quest’area occorre confrontarsi con la città. Si è parlato di realizzarci lo stadio e la nuova sede del Casinò, ma anche un palazzetto e una piscina. Il sindaco ora vuole vendere per risolvere i problemi di bilancio ma le necessità della città vanno considerate e quindi serve un confronto con la città», avverte Emanuele Rosteghin, segretario comunale del Pd dimissionario che rafforza così le posizioni già chiare di Andrea Ferrazzi (capogruppo Pd) e Nicola Pellicani (Lista Casson). Rosteghin precisa: «Il sindaco dialoga giustamente con tutti i parlamentari per garantire la specificità di Venezia ma per la reciprocità istituzionale, dovrebbe ascoltare le proposte sul Quadrante del centrosinistra in consiglio comunale e pure la voce dei presidenti di Municipalità, che mai ha convocato». Davide Scano del Movimento 5 stelle si dice molto preoccupato: «Lasciamo agricoli i terreni di Tessera e spostiamo funzioni prelibate come il parco tematico proposto da Brugnaro su Porto Marghera, per attrarre investitori per le bonifiche. Altrimenti gli obiettivi del sindaco su Marghera restano senza una realizzazione concreta. A mio avviso un tema come quello del Quadrante meriterebbe di andare al vaglio dei cittadini con un referendum. Vogliamo ancora cemento? Se occorre scegliere, ovviamente io sono per investire su Porto Marghera, Anche la piscina da 50 metri va fatta qui». Saverio Centenaro, vicepresidente del consiglio comunale e uomo di Forza Italia, rileva che sul Quadrante, l’ultima parola spetta sempre al consiglio comunale veneziano. «Il dato positivo è il dialogo tra Comune e Save, un dialogo che deve tenere conto dei piani di sviluppo aeroportuale ma ovviamente anche della tutela del teritorio che chiede per l’Aeroterminal la piena fruibilità pubblica e le opere di compensazione rispetto agli interventi del Masterplan. Di aree del Quadrante in vendita ci è stato parlato, per i problemi del bilancio e del Casinò, ma se si vende salta tutta la programmazione operata su quella parte di territorio e quindi il consiglio comunale va assolutamente coinvolto». Da Favaro si leva la voce critica di Gabriele Scaramuzza, segretario Pd di Favaro. «Se è stata davvero siglata la pace, speriamo che non lasci sul campo tra i caduti il territorio e l'ambiente», avverte. «Vorremmo sapere quale sostenibilità possano avere una nuova pista aeroportuale, un nuovo centro commerciale e l'ennesimo investimento alberghiero nelle aree dell'aeroterminal. A questo punto è necessario assoggettare tutto il masterplan aeroportuale alla valutazione ambientale strategica e sospenderne l'approvazione, cosa che solo per cavilli formali fin qui non è stata fatta». E l’ex consigliere provinciale Pd Lionello Pellizzer: «Ma è la politica che detta le regole o sono gli interessi privati a dire alla politica che fare? Che c'entra il Quadrante di Tessera (aree pubbliche) con Save?»
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