Quadrante di Tessera, terreni in vendita
MESTRE. I terreni del Quadrante di Tessera pronti a essere venduti dal Comune per risanare il bilancio della Cmv spa, la società patrimoniale del Casinò - che li ha in “pancia” ma che è in stato di dissesto, con la necessità di essere ricapitalizzata di un milione di euro ogni sei mesi per sopravvivere e non scaricare i suoi debiti su Ca’ Farsetti - e anche per alleggerire il peso del Patto di Stabilità 2015 che, come ha annunciato ieri il nuovo assessore al Bilancio Michele Zuin, vede nel 2016 Venezia «fuori» di 62 milioni nonostante la “cura da cavallo” ai conti di Ca’ Farsetti imposta dal commissario Vittorio Zappalorto.
C’è anche questo nella variazione di bilancio illustrata ieri da Zuin in Commissione Bilancio in vista dell’approvazione in Consiglio comunale e su questo si è innescata anche una polemica con il capogruppo della Lista Casson Nicola Pellicani secondo il quale se la Giunta Brugnaro vendesse i terreni di Tessera si comporterebbe come quella Orsoni che aveva ceduto le proprie quote della Save, togliendo ogni influenza all’amministrazione nell’area aeroportuale.
I terreni di Tessera, su cui doveva sorgere la nuova casa da gioco di terraferma, ora valgono poco meno di 14 milioni, perché sono ancora agricoli. Ma una volta trasformati in edificabili, come prevede la pianificazione urbanistica dell'area del Quadrante di Tessera su cui sorgono, il loro valore potrebbe salire anche di otto volte. Essendo stato tra l'altro raggiunto un accordo tra Comune, Save e Enac per la realizzazione del nuovo terminal di Tessera, le aree agricole della casa da gioco potrebbero essere - se vendute - la «benzina» necessaria per mettere a posto almeno in parte i conti e i debiti in attesa di una parziale ripresa. Sembra questa anche l’intenzione di Brugnaro e Zuin anche se l’assessore ieri - come il sindaco - si è limitato a dire che ci sono delle idee per risolvere la situazione di crisi strutturale del Casinò e anche per affrontare il nodo del Patto di Stabilità che rischia di strangolare anche quest’anno il bilancio del Comune di Venezia.
Attesa in Consiglio comunale giovedì - quando verrà approvata la variazione di bilancio - una robusta contestazione per il taglio al fondo integrativo dei dipendenti al contrario di quello dei dirigenti - come ha ricordato ieri anche in commissione un rappresentante delle Rsu di Ca’ Farsetti - con un taglio medio di 200 euro in busta paga.
«Il mio impegno è quello di ripristinare il fondo per la produttività dei dipendenti, quando potrò, perché ora non ci sono risorse - ha detto ieri Brugnaro - ma ripristinandolo su base meritocratica, in base alla qualità del lavoro effettivamente svolto, e non più a pioggia, uguale per tutti». Per quanto riguarda la variazione di bilancio, i 7,3 milioni di euro rientrati dal Governo per le minori penalizzazioni per lo sforamento del Patto di Stabilità 2014 sono però rientrati nei capitoli vincolati da cui il commissario Vittorio Zappalorto li aveva prelevati per chiudere il "buco" di spesa del bilancio di previsione 2015.
In particolare 5,8 milioni erano per plusvalenze da derivati, e 1,7 milioni di euro legati all'imposta di soggiorno. Una parte di quest'ultimo stanziamento - 500 mila euro - verrà utilizzato per assumere a tempo indeterminato 20 ex agenti della polizia provinciale e, part-time, 50 nuovi vigili urbani. Poi, la manovra sul Casinò, con 1,1 milioni di euro alla società del gioco (che potrebbero raddoppiare) in cambio di analoghi risparmi della società su spese e costo del lavoro. Accantonati - ma sul bilancio 2016 e 2017 - anche 2,5 milioni di euro per la Cmv spa e 3,2 per il Comune per gli interessi sugli sgravi contributivi europei "illegittimi" per il Consiglio di Stato.
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