Pusher a 16 anni, denunciato dal padre
Trova la droga nella camera del figlio e lo denuncia ai carabinieri. Un padre coraggio residente nel Veneto Orientale non ha esitato quando ha scoperto che il figlio di 16 anni consumava hashish e lo ha trovato proprio in casa, confezionato e pronto per lo spaccio. Si è sentito il mondo cadere addosso, ma ha preferito che fossero le forze di polizia a intervenire perché il figlio fosse punito.
Non ha voluto sgridarlo, magari cercare di tenere chiusa tra le mura domestiche questa storia di droga che poteva essere nascosta in questa fase. Rovistando nella camera da letto del ragazzo, infatti, aveva trovato ben 12 involucri, precisamente ovuli di plastica che contenevano in tutto 110 grammi di sostanza stupefacente. Non c’erano più dubbi sull’attività del figlio che evidentemente non si accontentava di consumare la droga, cosa già grave per un padre, ma ne aveva fatto addirittura un business spacciandola tra amici e conoscenti. A quel punto, trovata la prova, non ha avuto dubbi e ha chiamato i carabinieri. Il nucleo operativo e radiomobile dell’Arma è arrivato nella casa per la perquisizione e ha trovato subito la droga indicata dal capo famiglia.
In quel momento è scattata la denuncia ai danni del ragazzo in stato di libertà per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Un fatto grave che ha lacerato la famiglia e che lascerà sicuramente un segno profondo. La speranza del padre, che ha avuto un grande senso civico e non ha guardato al fatto che la denuncia fosse ai danni di suo figlio, è che d’ora in poi il ragazzo comprenda la gravità dei suoi atti e che si allontani una volta per tutte dal mondo della droga.
Purtroppo anche nel Veneto Orientale i segnali sul consumo di sostanze stupefacenti tra i ragazzi sono molto gravi e fanno riflettere. Si è abbassata a esempio l’età dei ragazzi e delle ragazze che si avvicinano alle droghe. Oggi anche a 12 o 13 anni, quindi già alle scuole medie, iniziano a consumare hashish e marijuana. Alle scuole superiori assumono pastiglie e droghe di nuova sintesi piuttosto che i primi approcci con la cocaina. E sono proprio le droghe sintetiche, come Mdma o ecstasy, la nuova piaga di questi ragazzi o addirittura ragazzini che ne fanno ampio uso in occasione di fine settimana sfrenati, rave o serate nei locali. Non sanno che lentamente si bruciano le cellule cerebrali e di conseguenza sono destinati a imboccare un tunnel dal quale è sempre più difficile uscire. La prima sentinella deve essere proprio la famiglia. Il padre e la madre di questi ragazzi devono prestare massima attenzione agli atteggiamenti dei figli, alle loro amicizie e frequentazioni che possono svelare preoccupanti retroscena. Anche i sanitari ed educatori consigliano sempre ai genitori di non perdere mai di vista i comportamenti dei propri figli, dai quali è facile capire se sono venuti in contatto con il mondo della droga.
Giovanni Cagnassi
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