Punto nascita, il primario si dimette

Portogruaro. Vincenzo Cara: «Standard di sicurezza al di sotto dei minimi per garantire gestanti, nascituri e personale»
Di Giovanni Cagnassi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - PRESIDIO DAVANTI OSPEDALE PER RACCOLTA FIRME PUNTO NASCITE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - PRESIDIO DAVANTI OSPEDALE PER RACCOLTA FIRME PUNTO NASCITE

PORTOGRUARO. Terremoto a 13 giorni dalla riapertura del Punto nascita. Il primario di Ostetricia Ginecologia, Vincenzo Cara, ha rassegnato le dimissioni irrevocabili dal suo incarico, assunto meno di un anno fa dopo concorso. Le voci di un possibile abbandono di Cara si sono susseguite per tutto il pomeriggio, poi il professionista ha affidato a un breve comunicato la sua decisione. Massimo sconcerto sia tra i comitati che in tutto il mondo politico.

La notizia delle dimissioni di Cara è arrivata anche in Regione. Luca Zaia quasi un mese fa ci aveva messo la faccia, dando la data di apertura del Punto nascita: il 29 maggio. Qualche settimana più tardi il direttore generale dell’Usl 4 Carlo Bramezza (che non ha rilasciato ieri dichiarazioni e che per questa mattina potrebbe convocare una conferenza stampa per raccontare la sua verità sul caso) ha ribadito su Telepordenone che il 29 maggio il Punto nascita avrebbe riaperto dalle 11.30. Non solo. Luca Zaia ha confermato anche lunedì, alla riapertura del rinnovato ambulatorio di Bibione, che il 29 maggio si presenterà a Portogruaro. Da ambienti vicini a Carlo Branezza tuttavia fanno ora sapere che la data di apertura del reparto potrebbe slittare.

Vincenzo Cara dal punto di vista umano è molto provato. «Sono profondamente addolorato di dover comunicare che in data odierna ho rassegnato le mie dimissioni irrevocabili dall’incarico di primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Portogruaro. Era un progetto in cui avevo creduto e che avevo abbracciato con grande entusiasmo. È stata una decisione molto sofferta, dettata dal mio senso di responsabilità e dalla convinzione di non poter garantire l’apertura del reparto per la data indicata, in ragione della mancanza degli standard di sicurezza minimi che ritengo necessari e imprescindibili per la sicurezza delle gestanti, dei nascituri e del personale medico e paramedico».

Le dimissioni di Cara hanno colto tutti impreparati, in primo luogo l’Usl 4, ma arrivano il giorno dopo quanto ribadito dagli infermieri sandonatesi, che non auspicano la riapertura del Punto nascita di Portogruaro per non far diminuire il numero di parti a San Donà. Tesi respinta dal Comune di Portogruaro che attraverso una nota ha indicato ieri come minimo il numero delle puerpere che dal Portogruarese vanno a partorire a San Donà. «Cara», riferisce Diego Quierin, referente del comitato “I fiocchi sopra le gru”, «si è dimostrato uomo e professionista. Ha preferito sacrificare il suo incarico alla sicurezza delle mamme». Il vicegovernatore del Veneto, Gianluca Forcolin: «È un fatto anomalo, una notizia che ci sbalordisce». Il consigliere comunale di minoranza Vittoria Pizzolitto: «A Portogruaro è vietato nascere».

Rosario Padovano

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