Punto nascita, Cara rilancia: «Sicurezza zero»
PORTOGRUARO. A dieci giorni esatti dalla riapertura del Punto nascita di Portogruaro l’obiettivo è quello di riorganizzare il servizio e puntare a raggiungere i numeri prospettati. Dopo le dimissioni dell’ormai ex primario di Ostetricia e Ginecologia, Vincenzo Cara (nella foto) e la nomina di Antonino di Lazzaro quale sostituto, il direttore generale dell’Usl 4, Carlo Bramezza, anche ieri ha confermato l’inaugurazione del 29 maggio con il personale medico e infermieristico. «Tutto prosegue a pieno regime», ha detto Bramezza, «e ora invito tutti a lasciarci lavorare con serenità per l’apertura e per portare il Punto nascita a grandi numeri».
Tuttavia, dopo la conferenza stampa di mercoledì a San Donà, il dottor Vincenzo Cara è intervenuto con una nota. «Ho sempre sostenuto, supportato dalla legge, che per avere un reparto funzionante occorrono 9 medici oltre il primario», spiega Cara, «15 ostetriche e la sala operatoria nel blocco parto, cose che mi avevano promesso alla firma del contratto di assunzione. La dirigenza è sempre stata consapevole che questa era ed è la mia posizione che per altro ho più volte espresso per iscritto e posso documentarlo. Nulla di concreto», conclude l’ex primario, «è stato fatto fino al 7 aprile, quando il governatore Zaia, spiazzando tutti, ha stabilito l’apertura per il 29 maggio e a quel punto è diventato urgente aprire senza le condizioni essenziali, a mio avviso, per la messa in sicurezza. La decisione dell’azienda di aprire il Punto nascita con 5 medici e sospendendo completamente ogni attività chirurgica programmata compresi i cesarei, mi è stata comunicata senza che fosse preventivamente chiesto il mio parere, indipendentemente dal mio assenso o dissenso».
Sulla questione si è espresso anche il consigliere regionale Fabiano Barbisan. «Molte prese di posizione da parte di esponenti politici sono state alquanto strumentali», ha detto, l’esponente della Lista Zaia, «e non corrispondenti al vero. Importante ora è lavorare tutti assieme non solo per il Punto nascita ma in generale per tutte le problematiche riguardanti il settore della sanità. La Regione ha sempre fatto la sua parte e la farà fino in fondo anche in questo caso». (a.con.)
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