Punta Dogana: se ne va il “Ragazzo con la rana”

Iniziate le operazioni per il trasloco. E a Los Angeles spunta una scultura gemella realizzata sempre da Charles Ray

VENEZIA. Ieri è stata solo privata della garitta trasparente che la protegge e ripulita dagli addetti della Fondazione Pinault, ma la statua de Il ragazzo con la rana dell’artista statunitense Charles Ray sarà rimossa solo questa mattina dalla Punta della Dogana - dove sosta, tra le polemiche - da quattro anni, come un emblema della sede espositiva della Fondazione Pinault. Solo oggi, infatti arriveranno gli assistenti dello scultore per rimuoverla e portarla, temporaneamente, in deposito, in attesa di una nuova collocazione, dopo che Ray ha rifiutato la proposta di François Pinault di portarla a Palazzo Grassi. Lui non ci sarà, anche perché sperava che - come a volte accade a Venezia - il provvisorio si faccia permanente e la statua diventasse effettivamente «un cittadino di Venezia», come ha dichiarato, deluso, alla stampa americana, che ha montato la polemica contro il ritorno, al suo posto, del lampione ottocentesco che prima ornava la Punta.

«L’esposizione di quella statua - ha già dichiarato in risposta il sindaco Giorgio Orsoni - è stata autorizzata in relazione a una mostra, non come arredi permanente della città: ci sono già state dieci proroghe e se di decidesse diversamente, riempiremmo la città. La Repubblica dei dogi non aveva acconsentito a mettere sculture nei campi, fatta eccezione per il monumento a Bartolomeo Colleoni, Tutte le altre sono ottocentesche. Se si vuole cambiare approccio, se ne può discutere, ma non possiamo partire da un caso specifico».

«Discutere di due cose diverse - commenta anche Manuel Vecchina, del Comitato che si è battuto per il ritorno del lampione alla Punta - porta inevitabilmente alla confusione. Da una parte Francesco Bonami, che ha curato la prima esposizione della Fondazione Pinault che parla di arte, di nuovo e dall'altra la città e finalmente anche il Comune che decide, dopo la "tirata d'orecchi" di Franco Miracco, che le deroghe effettivamente non possono essere troppe e per troppo tempo: si rischia di far diventare qualcuno più uguale degli altri. A Bonami risponderei che per me il nuovo sarebbe vedere la convenzione tra Comune e Monsieur Pinault pubblicata on line in ogni suo dettaglio». E la polemica, si arricchisce di un nuovo capitolo, sul concetto di originale e di copia. Sarebbe l’originale ottocentesco - e non la copia rifatta, come più volte scritto - il lampione che tonerà sulla Punta al posto del Ragazzo con la rana, come attesta la ditta Neri di Longiano che lo sta restaurando. E la scultura «unica» di Ray pensata per Venezia, ha invece un “gemello” praticamente identico, che l’artista ha esposto dal 2011 al Getty Center di Los Angeles. Quella in fibra di vetro, questa in alluminio.

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