"Punizione massima per gli studenti vandali e le famiglie ripaghino i danni"

VENEZIA. Massima severità nei confronti dei due studenti responsabili degli atti vandalici che hanno devastato la loro scuola di appartenenza, l'istituto professionale di Mestre.
A chiederla è l'assessore all'istruzione e formazione della Regione Veneto, Elena Donazzan, che invoca lo stigma della «condanna morale» e della disistima di tutta l'opinione pubblica per i gravi reati di cui i due ragazzi si sono resi responsabili. «Faccio appello prima di tutto ai dirigenti scolastici- è la reazione dell'assessore - perché utilizzino il massimo grado dei provvedimenti disciplinari consentiti dalle regole scolastiche: il comportamento dello studente costituisce parte del giudizio nella sua valutazione scolastica e il voto in condotta negativo porta alla bocciatura o addirittura all'espulsione. Oggi più che mai la scuola è chiamata ad esercitare la propria funzione educativa, spesso supplendo al silenzio o alle assenze della famiglia».
«I ragazzi e le loro famiglie - prosegue l'assessore - dovrebbero inoltre ripagare i danni economici causati con il loro insensato vandalismo. E mi auguro che il saldo non avvenga solo in termini monetari, ma che i due studenti siano obbligati a riparare gli effetti delle loro devastazioni rimboccandosi le maniche e lavorando fisicamente di fronte agli altri studenti e alla collettività nel ripristino degli ambienti devastati. Ci deve essere tolleranza zero per qualsiasi forma di vandalismo, soprattutto quando il bersaglio è una istituzione pubblica come la scuola, che è patrimonio di tutti e palestra di educazione e formazione delle nuove generazioni»
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